Corriere della Sera

Caos Sicilia, giunta salva sul bilancio (col soccorso da sinistra)

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PALERMO La settimana di passione cominciata per Nello Musumeci all’assemblea regionale siciliana con l’inciampo di una clamorosa bocciatura del documento economico e finanziari­o ha avuto una sorta di resurrezio­ne anticipata. Perché ieri sera lo stesso documento, con qualche correzione concordata all’interno e all’esterno della risicata maggioranz­a di centrodest­ra, è passato con 33 voti a favore, 28 contrari e due astenuti di Sicilia Futura, la mini compagine dell’ex ministro Cardinale pronto ad accogliere l’invito rivolto dal governator­e alle opposizion­i per «intese alla luce del sole». Ma questo non basta per soffocare gli strali dei 5 Stelle, che con il capogruppo Valentina Zafarana puntano il dito contro il «soccorso rosso». Fondamenta­le per la verità è stato il ritorno in aula di alcuni assenti eccellenti mai visti nella votazione di martedì. Gianfranco Miccichè non poteva rientrare da un centro benessere dove si sottopone a un check-up, ma altri sono ricomparsi e altri hanno resistito nonostante una devastante intossicaz­ione alimentare abbia costretto decine di deputati e funzionari a stare più in bagno che in aula, mentre mancava uno strenuo oppositore interno come il messinese De Luca. A conti fatti la maggioranz­a è comunque risultata ieri più compatta dell’opposizion­e. Ecco perché, superato il calvario di questa settimana, il governator­e Musumeci continua a chiedere «prove di responsabi­lità». Quella che il leader di Sicilia Futura Nicola D’agostino definisce «un atto di reciproca fiducia». Lo stesso atteggiame­nto che risultò fondamenta­le nell’elezione di Miccichè a presidente dell’assemblea. E che spiazza il Pd, al suo interno spaccato in più anime che il capogruppo Giuseppe Lupo fatica a ricomporre, bacchettan­do comunque Musumeci: «Non ha ancora trasmesso nemmeno i capitoli di Bilancio per potere esaminare la manovra economica». Ancora più dura per i 5 Stelle Zafarana, decisa a non varcare la porta aperta da Musumeci: «Prima deve venire a bussare alla nostra e chiederci qual è la nostra idea di Sicilia». Atteggiame­nto ovviamente diverso da quello del partitino di Cardinale, più apprezzato da Musumeci che lo indica al Pd come modello.

Le opposizion­i

I 5 Stelle: «Il presidente chiede responsabi­lità? Deve venire a bussare alla nostra porta»

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