Riccardo Rossi: non sono pronto per il matrimonio
La sua maestra delle elementari aveva capito prima di tutti che il suo destino era di diventare attore. Lui ci ha messo un po’ di più. «Un bilancio della mia vita? Il primo l’ho fatto a 48 anni»
Da dove si comincia? Dalla simpatia, dalla vita spettacolare, dalle donne amate...«tre, importanti» rivela, lui che, a 55 anni, single, propende al massimo per la semi-convivenza secondo la teoria dei «due appartamenti». Meglio cominciare dalla maestra delle elementari di Riccardo Rossi, romano, autore, attore cinematografico e teatrale; protagonista di programmi televisivi. Dalla maestra? Sentite il perché. «Aveva già capito tutto, mi conosceva meglio di mamma e papà», spiega. E Rossi lo dimostra nel corso dell’ultimo spettacolo teatrale «W le donne», esibendo il libretto scolastico (giugno 1973) e leggendo il giudizio della sua insegnante delle elementari Tommasa Pallotta Di Guardo. Qualche riga: «È ansioso, lineare, semplice, sensibile. Ha ricca e sbrigliata fantasia, ma non disordinata. È ordinato sia interiormente e ci tiene anche ad esserlo esteriormente. Si esprime con una forma scorrevole, essenziale, cinematografica, originale anche nel contenuto». Basta così. Non ci sono più le maestre di una volta.
Rossi porta sul palco se stesso e le vite degli altri. Nelle varie tessere dei mosaici che va componendo sulla scena lo spettatore trova la casella dove stare a proprio agio. Si riconosce in un vezzo, una mania, un gesto, un errore, un gusto, un vizio, una malanno. Il «signor Rossi» diventa il paradigma della persona «media», nello scorrere dell’esistenza. Accade nella pièce «Così Rossi che più Rossi non si può», dall’omonimo libro pubblicato per Cairo editore. Altrettanto in «W le donne». Qui, la rassegna umana è al femminile: l’ostetrica, la madre, la maestra, la suocera... Come mai non c’è l’amante? «Ci avevo pensato — risponde — poi ho lasciato perdere. L’amante, intesa come la donna in logorante attesa di lui e solo lui, che magari le dà buca all’ultimo perché deve stare in famiglia, è tramontata. Oggi anche l’altra si fa i fatti suoi. Lei stessa talvolta tiene il piede in due scarpe».
Il pony express
Voler raccontare i 55 anni di Rossi è impresa ardua. Non si è fatto mancare nulla ed è arrivato «quasi per caso» a imboccare la sua strada («dopo il liceo per mantenermi ho galoppato per 4 anni come pony express per la Ras assicurazioni»), partendo dall’attrazione non ben identificata per il mondo dello spettacolo: «Mi piacevano la musica, il cinema, ero appassionato di doppiaggio». Il debutto? «Grazie all’incontro con Castellano&pipolo che mi fruttò una parte nel film “College” (1984). Senza montarmi la testa, continuai a consegnare plichi, fino alla svolta. Cioè quando conobbi lui, Enrico Lucherini, mitico press agent». «Entrai nella sua scuderia — rammenta —. Da lì vedevo il dietro le quinte, la macchina organizzativa della fiction. Molto istruttivo. Il davanti, con me al centro della scena, venne dopo. Fatto sta che nel 2002 capii di poter essere autore di me stesso». Ed ecco il primo testo «Pagine Rossi» (Mondadori), a cui seguì lo spettacolo teatrale. Il resto del curriculum è «condensato» in un lungo elenco di titoli (due pagine e passa) distribuiti in sezioni, Cinema, Teatro, Televisione. Dove Rossi c’è. Scorrerli, significa tuffarsi nel passato recente, ripassare film, trasmissioni televisive. Giusto un assaggio: «Non è la Rai», «Buona domenica», «Forum», «Carramba che fortuna», «Fiorello show, «Fuochi e fiamme»... Rossi, le piace cucinare? «Oddio, preparo qualche piatto per gli amici, tipo l’amatriciana. Niente di che».
A modo suo è uno psicologo, Rossi. Si appassiona all’analisi dei rapporti interpersonali. Gli interessa molto la dinamica di coppia. «Uomo e donna viaggiano su binari diversi — spiega —. Lui cerca la bellezza, lei il carattere. Con esiti squilibrati. Risultato? Il secondo matrimonio è più riuscito del primo, poiché si va alla sostanza del rapporto. Finalmente l’uomo apprezza la donna di carattere». Mai sposato? «Confermo». C’è un perché? «Non mi sono mai sentito pronto per il matrimonio». «Dopo un amore giovanile, mi sono messo con Barbara, avevo 28 anni — confida —. Donna fondamentale della mia vita, due anni di convivenza. Poi è finita. Siamo rimasti amici e lo siamo tuttora. Barbara ha marito e due figli, tra noi l’affetto e la stima sono ancora intatti». Confida: «Con la terza tutto funzionava bene, ma io mi trovavo in un momento di evoluzione. Di impegno, di aspettative. Avevo 36 anni. Ricordo come fosse ora la cena della rottura...» Prego? «Si stava parlando di me, degli obiettivi professionali, quando all’improvviso lei se ne esce con la domanda “non ci pensi a fare un figlio?”. Stop, fuori tema. Fine della storia».
Le donne
A proposito di donne, una parola sullo scandalo molestie sessuali vuole dirla? «Ho lavorato con Uma Thurman, una delle accusatrici di Weinstein. Ricordo che parlava di relazioni pericolose… Mi auguro che, dopo tutto ciò che è venuto a galla, le cose cambino davvero. Le donne meritano rispetto».
Parafrasando il motto di Nanni Moretti, lei oggi è uno splendido ultracinquantenne. In gran forma, ha energia da vendere. Che aspetta ancora per… «Allude al matrimonio? Ai figli? No, non è il caso. Passi la coppia stabile; due appartamenti, però». Ha già tracciato il bilancio della sua vita? «Sì. Sui cinquanta è ora di farlo. Io l’ho anticipato a 48. Un momento di presa di coscienza. Ha in mente il peso lordo? Ecco, ho tolto la tara e ho salvato il netto. Recuperando il buono che avevo fatto. Riscoprendo le mie passioni. Due, per esempio: suonare la batteria e scrivere lettere a mano, non importa se non si usa più. E poi le fotografie, le cartoline, i Cd, i vinili. Ah, la musica, primo amore. Ho condotto un programma per Sky Arte HD e Sky Uno HD, ogni domenica sera, fino al 25 marzo. S’intitolava “I miei vinili”, amarcord musicale, fra canzoni e aneddoti. Immaginato dallo scenografo Luca Merlini, era ambientato nello storico negozio romano Goody Music con vari ospiti».
La mia età
Qualche nome? Alex Britti, Margherita Buy, Giorgia, Giovanni Malagò, Neri Marcorè, Paolo Mieli, Gianni Minoli, Veronica Pivetti, Walter Veltroni. Che cosa le piace della sua età? «Ho smussato le intolleranze, mi piaccio come sono. Su di giri…certo, da ragazzo ero una bomba. Ma gli anni non mi hanno tolto né curiosità né stupore».
Io e Barbara Dopo un amore giovanile mi sono messo con Barbara, donna fondamentale. Tra noi affetto e stima sono ancora intatti Io e gli hobby Mi piace suonare la batteria, scrivere le lettere a mano. E poi le fotografie, le cartoline, i Cd, i vinili. La musica, il mio primo amore