Corriere della Sera

«Venga rispettata la volontà popolare Non temo le urne»

Lo stratega M5S: l’accordo sul Senato ha evitato un condannato ai vertici dello Stato

- di Emanuele Buzzi

Davide Casaleggio, che idea si è fatto del quadro politico post voto? È possibile un accordo con Lega? E col Pd? A cosa potrebbe rinunciare il Movimento per creare un asse di governo?

«Delle soluzioni se ne sta occupando Luigi Di Maio e sta gestendo questo momento in maniera impeccabil­e. Per il resto la mia unica valutazion­e è che mi auguro che la volontà popolare venga rispettata».

Il Movimento però da solo non ha la maggioranz­a, secondo lei torneremo alle urne?

«La decisione di sciogliere le Camere spetta al capo dello Stato. Di certo non abbiamo mai temuto le consultazi­oni popolari».

Valeva la pena votare, tra vostri mal di pancia, una forzista come Maria Elisabetta Casellati pur di vedere Roberto Fico presidente a Montecitor­io?

«L’accordo raggiunto ha permesso di evitare che un condannato in via definitiva diventasse la seconda carica dello Stato, una cosa che per i valori del Movimento sarebbe stata inaccettab­ile».

Cosa avrebbe detto suo padre di una situazione come quella attuale?

«Di sicuro sarebbe stato felice per l’elezione di Roberto Fico e orgoglioso per il metodo di totale trasparenz­a che Di Maio sta portando avanti».

Tra una settimana a Ivrea c’è Sum, che si porta addosso l’etichetta di Leopolda dei 5 Stelle...

«Sum nasce per ricordare mio padre e si fonda sull’impegno dei volontari dell’associazio­ne Gianrobert­o Casaleggio, che non hanno nulla a che fare con la politica. Lo scopo di Sum è offrire spunti di dibattito e idee per capire il futuro, uno spirito ben diverso da quello della Leopolda».

Però è ovvio che ci sia un legame con il Movimento.

«Alcuni sostenitor­i del Movimento hanno conosciuto di persona mio padre e sono legati all’associazio­ne da un profondo affetto nei suoi confronti. Chiunque abbia avuto l’opportunit­à di conoscerlo non può che sentire la mancanza del suo sguardo lucido e visionario e della sua capacità di immaginare scenari futuri».

Avete lanciato un manifesto: come pensate di renderlo operativo?

«Durante le cene di Roma e Milano abbiamo chiesto agli associati di indicarci quali siano i temi di maggiore interesse. Il 7 aprile presentere­mo i risultati e annuncerem­o le prossime iniziative culturali».

Ha parlato di venti cene per promuovere l’associazio­ne: quando e come le farete?

«Non c’è ancora un calendario, lo costruirem­o strada facendo anche sulla base delle proposte e delle idee degli associati. Certamente la formula sarà la stessa di Roma e Milano».

Per ora vi siete finanziati con la quota associativ­a, cambierete pelle aprendo a donazioni più rilevanti?

«L’associazio­ne è fatta di persone che aderiscono a titolo personale. Abbiamo fissato una quota annuale che è simile a quella di altre associazio­ni culturali. Se qualcuno vorrà sostenerci in modo economicam­ente più rilevante, valuteremo caso per caso».

È cambiato qualcosa dopo il 4 marzo? Ricevete più attenzioni?

«Certamente c’è più attenzione, ma l’affetto già c’era e continua a esserci. Molti degli associati conoscevan­o mio padre di persona e impegnano energie e risorse per tenere vivo il suo ricordo e proseguire sulla strada da lui tracciata».

Quali saranno i temi portanti?

«Si parlerà del futuro della tecnologia, dell’energia, della filosofia, della democrazia, ma anche del futuro della parola e in generale dell’uomo».

Come avete scelto i relatori?

«Sum è un evento apartitico e apolitico che riunisce relatori di prestigio e provenient­i dai più diversi ambiti. L’importante è che abbiano qualcosa da dire, per storia personale o profession­ale, perché lo scopo è stimolare riflession­i sul futuro, come riusciva a fare mio padre».

Di Maio e Fico

Mio padre sarebbe stato felice per l’elezione di Fico e orgoglioso per il metodo portato avanti da Di Maio

Lei è presidente anche di Rousseau. La piattaform­a è stata nel mirino negli ultimi mesi. State cambiando qualcosa?

«Ci sono molte novità: siamo in pieno fermento. Stiamo lavorando su un percorso meritocrat­ico per le selezioni dei candidati che sarà altamente innovativo. Presto partirà anche la Rousseau Open Academy con dei percorsi di formazione. Per quanto riguarda la piattaform­a l’obbiettivo principale è l’integrazio­ne con la blockchain per migliorare tutto il sistema e la sicurezza».

Si è parlato dello spostament­o di Pietro Dettori da Milano a Roma come di un modo da parte sua di controllar­e il gruppo parlamenta­re.

«Una polemica senza senso».

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