I 5 Stelle e l’ipotesi di una risoluzione condivisa sul Def
«Se ci sarà un orientamento a fare un governo, si può anche pensare a una risoluzione condivisa sul Documento di economia e finanza». Riccardo Fraccaro, deputato del M5S, tiene aperta la porta a una possibile alleanza di programma con la Lega Nord. «Difficile — dice — slegare il Def dalle consultazioni» per la formazione dell’esecutivo che iniziano la prossima settimana. Il Documento atteso in Parlamento di norma entro il 10 aprile, che non va votato, ma accompagnato da raccomandazioni al (futuro) governo, potrebbe pure slittare. Se emergesse in tempi brevi la prospettiva di una maggioranza e di un esecutivo, spetterebbe a lui la redazione del Def, il primo passo per impostare la manovra del 2019, ed evitare l’aumento dell’iva che nessuno vuole. In caso contrario arriverebbe in Parlamento il Def del governo uscente, una fotografia della situazione senza opzioni politiche, che sarà esaminata dalle Commissioni speciali in via di costituzione (con la presidenza alle opposizioni, e alla Camera si fa in nome di Francesco Boccia, Pd). La scadenza che conta è quella del 30 aprile, con l’invio a Bruxelles il quadro dei conti. Alla Ue basta il loro aggiornamento a legislazione vigente. Dando tempo al futuro esecutivo di mettere a punto la sua ricetta di bilancio.
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