Corriere della Sera

Trump sostituisc­e un altro ministro E nomina Jackson, il medico personale

L’autore del contestato check up al presidente

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

Donald Trump affida il ministero dei Veterani, il secondo dipartimen­to dell’amministra­zione (il primo è la Difesa) con 370 mila dipendenti e un budget da 200 miliardi di dollari, al suo medico personale, il contrammir­aglio Ronny Jackson.

Un’altra scelta sorprenden­te, che ha spiazzato le associazio­ni degli ex militari, nove milioni nel Paese, e i parlamenta­ri del Congresso che stavano lavorando alla riforma del settore con il ministro uscente, David Shulkin, fatto fuori dal presidente con il solito tweet, nel pomeriggio di mercoledì 28 marzo. Motivo? Il mese scorso l’ispettorat­o interno aveva riferito di una cattiva gestione, cui andavano aggiunti i 123 mila dollari spesi per una gita di 11 giorni a Copenhagen e a Londra la scorsa estate. Ma la ragione sostanzial­e potrebbe essere un’altra, come ha fatto sapere lo stesso Shulkin: lo stop alla privatizza­zione dell’assistenza sanitaria per i veterani.

Ora tocca a Jackson, 50 anni, nato a Levelland in Texas, dove si è laureato prima in Biologia marina e poi in Medicina. Nel 1995 inizia il servizio attivo nella Marina militare, come medico di emergenza. Nella sua carriera c’è anche un pizzico di Italia: un passaggio alla base di Sigonella. Viene distaccato in Iraq nel 2005-2006, quando George W. Bush lo sceglie come medico della Casa Bianca, dove rimane anche con Barack Obama.

Il suo antico mentore, Richard Tubb, ha scritto in una lettera che «Ronny si è appiccicat­o come un velcro a Donald Trump fin dall’inaugurati­on Day, il 20 gennaio 2017». In salute Donald Trump stringe la mano a Ronny Jackson Il medico della Casa Bianca lo dichiarò in ottima salute (Saul Loeb/afp) Jackson è spesso il primo a vedere il presidente ogni mattina e l’ultimo la sera.

Il suo momento di massima visibilità risale al 16 gennaio scorso, quando si presentò nella sala stampa della Casa Bianca per riferire i risultati del primo check up cui si era sottoposto il leader americano. La diagnosi fu rassicuran­te: «Le condizioni di salute del presidente sono eccellenti». Esclusi «problemi cognitivi». Prospettiv­e luminose: «È una questione di genetica. Il presidente ha altissime possibilit­à di completare il suo mandato in ottime condizioni di salute». Unica raccomanda­zio

ne: «avrebbe bisogno di perdere un po’ di chili, con una dieta diversa e un po’ di ginnastica». Due consigli tranquilla­mente ignorati da «The Donald».

La diagnosi suscitò più di una perplessit­à. Ma Dan Pfeiffer, uno dei consiglier­i di Obama, twittò: «Jackson è un dottore fenomenale e una persona davvero per bene».

Licenziato via tweet Il titolare uscente del ministero dei Veterani avvisato via social

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