Sequestrati pc e documenti alla cronista che indaga sulle accuse ai magistrati
La vicenda
● Martedì scorso, su mandato della Procura di Tempio Pausania, è stata perquisita la postazione della giornalista Tiziana Simula ● La giornalista sta seguendo un’inchiesta relativa alla vendita di una villa in Gallura, vicenda che coinvolge magistrati, imprenditori e professionisti
In principio c’è stato l’acquisto a un’asta pubblica di una villa in Costa Smeralda, a un prezzo ritenuto esageratamente ribassato: sotto accusa 5 magistrati, fra i quali i due che si sono aggiudicati la residenza. Il personaggio indicato come «regista» dell’operazione — anche lui magistrato, in pensione — ha reagito con un esposto nel quale riferisce di inchieste insabbiate da chi lo accusa. Sono ora le Procure di Roma e Perugia a occuparsi dei «veleni» fra giudici. Ma intanto il procuratore di Tempio Pausania ha ordinato di perquisire il quotidiano La Nuova Sardegna, la cronista giudiziaria Tiziana Simula — indagata per rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio — la sua casa e l’auto, facendo sequestrare telefono, tablet e documenti.
«Atto grave, intimidatorio e inopportuno — così il direttore Antonio Di Rosa —. Tiziana ha soltanto fatto il suo dovere ed è stata trattata come una delinquente comune». L’assemblea dei giornalisti ha protestato: «Ora indagateci tutti». E da Fnsi e Ordine dei giornalisti sono partite sollecitazioni a Quirinale, Csm e Guardasigilli perché si accerti se vi sono stati «comportamenti fortemente lesivi di primari diritti costituzionali». Che il procuratore di Tempio, Andrea Garau, nega: «Non si può confondere un’iniziativa giudiziaria legittimamente esercitata con un attacco alla libertà di stampa».
Una perizia sul telefono della cronista cercherà di risalire a chi ha divulgato i «segreti» dell’inchiesta. Che intanto procede: inquisiti e sospesi dalle funzioni il giudice Alessandro Di Giacomo, i due colleghi acquirenti Chiara Mazzaroppi e Andrea Schirra, marito e moglie, la giudice Elisabetta Carta; coinvolta anche la presidente della Corte d’appello di Cagliari Gemma Cucca, due avvocati e il perito, oltre al «regista»: l’ex presidente della Corte d’appello di Sassari Francesco Mazzaroppi, padre di Chiara, autore dell’esposto contro il suo accusatore Domenico Fiordalisi, ex procuratore di Tempio e ora in Cassazione.