Sport e serie tv L’abbonamento è «portatile»
Dal primo aprile entra in vigore il Regolamento europeo che ci permette di vedere i contenuti in streaming a cui siamo iscritti in tutto il continente
La scheda
● Dal primo aprile, quando ci troveremo in uno dei 28 Paesi dell’ue temporaneamente, non dovremo più rinunciare al catalogo degli abbonamenti digitali che abbiamo sottoscritto in Italia
● Secondo le stime, sono almeno 29 milioni le persone che potranno beneficiare del Regolamento Netflix
● Il pubblico dei servizi di contenuti online, su abbonamento, raggiungerà il numero di 72 milioni entro il 2020
La leggenda narra che tutto è iniziato perché un commissario europeo, nel corso di una trasferta istituzionale in un altro Stato, si è reso conto che non avrebbe potuto continuare a vedere la sua soap opera preferita. Posto che l’aneddoto sia reale (pur essendo diffuso fra gli operatori del settore, non esistono conferme ufficiali), è grazie a questo misterioso commissario che presto potremo portare con noi i nostri abbonamenti digitali mentre siamo in viaggio nell’unione Europea.
Il primo aprile entra infatti in vigore il cosiddetto regolamento Netflix, ossia il Regolamento Ue 2017/1128 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla portabilità transfrontaliera di servizi di contenuti online nel mercato interno. Secondo le stime, sono almeno 29 milioni le persone che potrebbero utilizzare la portabilità transfrontaliera (cifra destinata a raggiungere i 72 milioni di consumatori entro il 2020), con il coinvolgimento di ben 28 Stati caratterizzati da lingue e leggi diverse.
In base a quanto stabilito dalla normativa in questione, a partire da domenica, quando ci troveremo temporaneamente in un altro Stato membro dell’ue non dovremo più rinunciare agli abbonamenti digitali che abbiamo sottoscritto in Italia. In questo maniera, gli juventini in giro per il vecchio continente iscritti a Mediaset Premium potranno vedere l’attesissima partita di Champions League tra Juventus e Real Madrid del 3 aprile e gli appassionati della serie A abbonati a Sky Go, non dovranno più scegliere fra il weekend a Parigi e la partita di turno. Lo stesso discorso riguarda ebook, notizie, videogiochi, musica e serie tv. I fan dei Måneskin iscritti a Spotify Premium o ad Amazon Music avranno le canzoni della band romana sempre a portata di orecchio, gli amanti di Suburra potranno seguire la serie anche in Spagna o in Belgio su Netflix e gli abbonati a Timvision avranno a disposizione The Handmaid’s Tale in qualunque Paese si trovino all’interno dell’unione europea.
All’interno del quadro generale, alcuni punti devono però ancora essere chiariti. Quello temporale, innanzitutto. Sky ha già specificato che i propri clienti potranno utilizzare all’estero i servizi a cui sono abbonati per massimo 37 giorni consecutivi, mentre gli utenti Netflix avranno la possibilità di accedere al loro catalogo domestico in altri Stati Ue per 60 giorni all’anno. Per quanto riguarda Netflix, non è poi chiaro se si potrà effettuare lo switch e scegliere se accedere al catalogo domestico o a quello del Paese in cui ci si trova (la piattaforma di streaming, al momento, consente solo la seconda opzione) o se — in caso di piano Premium, che permette di vedere Netflix su quattro dispositivi alla volta — si potrà visionare il catalogo italiano tramite un’utenza e a quello di un altro Stato attraverso un’altra. C’è poi il caso di Apple, per cui il tema della portabilità non si pone: la Mela, difatti, non traccia l’indirizzo IP dei propri utenti.
«Dettagli vari a parte, da un punto di vista giuridico questa normativa rappresenta una svolta fondamentale», osserva Saverio Cavalcanti, avvocato dello studio Dla Piper. «I diritti per la trasmissione di contenuti protetti dal diritto d’autore, come le opere audiovisive, e i diritti di eventi sportivi ad elevato valore commerciale sono spesso concessi in licenza su base territoriale. Il fatto di poter fruire di una serie tv italiana su Netflix quando ci si trova, per esempio, in Germania non è affatto scontato».
Il regolamento Netflix, insieme al regolamento Roaming (che ha eliminato la differenza fra le tariffe nazionali e quelle roaming per telefonate, sms e Internet) e al regolamento Geoblocking (grazie a cui i consumatori online possono accedere e acquistare prodotti o servizi da siti web basati in altri Stati membri), rientra nella strategia per il cosiddetto mercato unico digitale. La normativa (che, in quanto regolamento europeo, è un atto legislativo vincolante) Quando siamo all’estero in un Paese Ue non vedremo più il catalogo del Paese in cui ci troviamo, ma quello italiano, per massimo 60 giorni nel corso di un anno Si può accedere al proprio abbonamento (Sky Go o Sky Go Plus) in tutta Europa dai dispositivi registrati. Dopo 37 giorni all’estero, il servizio è sospeso fino a quando l’utente fa il login di nuovo in Italia La Rai, così come tutti i broadcaster pubblici all’interno di Ebu
sta valutando le opzioni sul tavolo. Per loro il regolamento non è vincolante Entrerà in vigore È stato approvato Chi è iscritto a
Video e potrà accedere ai contenuti digitali del loro catalogo domestico quando viaggiano nell'unione Europea e gli altri servizi di Tim
in tutti i Paesi Ue, indipendentemente dalla tipologia di Rete di accesso Ai servizi di contenuti online a pagamento Essendo un regolamento Ue, si tratta di un atto legislativo vincolante si applica soltanto ai servizi a pagamento, anche se nulla vieta ai fornitori di contenuti gratuiti di adeguarsi. «La Rai, così come tutti i broadcaster pubblici all’interno di Ebu (European Broadcasting Union), sta valutando le opzioni sul tavolo», ci ha riferito la concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo in merito al suo portale multimediale, Raiplay. Del resto,
Sia gli utenti Premium Play sia quelli della piattaforma di streaming video hanno ora la possibilità di accedere ai servizi in altri Stati Ue I cataloghi di contenuti offerti dalla Mela, come Apple Music, sono già «fully portable», cioè completamente portabili: non viene tracciato L’IP dell’utente quindi per questi servizi non ci sarà alcun cambiamento
I vantaggi
Le società fidelizzano i clienti e possono raccogliere dati anche quando sono all’estero
Per un tempo limitato La nuova regola si applica a chi viaggia in un altro Paese per un periodo temporaneo
È una delle azioni per la creazione di un Mercato unico digitale, dopo il regolamento Roaming e il regolamento Geoblocking conformarsi al regolamento comporta almeno due vantaggi: da una parte, permette di fidelizzare ulteriormente la propria clientela; dall’altra c’è l’impatto economico della raccolta continuativa di dati. E, ormai si sa, nel sempre più potente mondo di internet, di dati non se ne possiedono mai abbastanza.