La circolare delle Entrate che sfida il patto della fabbrica
Ottocento euro l’anno di sgravi sui contributi per ogni lavoratore. Questo assicura la legge di Bilancio 2017 alle aziende che assegnano un premio di produttività tramite un piano di partecipazione dei dipendenti. Da notare: si tratta di un’agevolazione aggiuntiva perché i premi di produttività sono già agevolati, soprattutto se pagati in welfare. Visto che le aziende che hanno garantiscono premi di produttività attraverso un piano partecipativo sono già un migliaio l’agenzia delle entrate vuole vederci chiaro. E assicurarsi che la partecipazione non sia fittizia, solo per avere gli sgravi. Si capisce così la ratio della circolare che ha emanato ieri l’agenzia. Dove le caratteristiche della «vera» partecipazione aziendale sono definite nel dettaglio. «Fin troppo nel dettaglio» obietteranno le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori. In effetti la circolare spiega che il coinvolgimento paritetico dei lavoratori «deve essere formalizzato a livello aziendale tramite un apposito piano». Inoltre «il piano deve indicare tra le azioni gli schemi organizzativi di innovazione partecipata (sop) o i programmi di gestione partecipata (pgp)». Confindustria e Cgil, Cisl, Uil ora hanno un’occasione per mettere alla prova il patto della fabbrica, che di partecipazione parla largamente. Si tratta di dare una mano alle imprese che vogliono seguire questa strada.