Carige, Malacalza contesta la gestione
L’imprenditore: «Sono molto arrabbiato». A sorpresa Mincione vota sì al bilancio: fiducia a Fiorentino
Il primo socio di Banca Carige, Malacalza Investimenti (20,6%) ha criticato in assemblea di bilancio l’operato dell’ad Paolo Fiorentino rievocando alcuni momenti cruciali dell’istituto mentre la new entry, il finanziere Raffaele Mincione (5,4%), ha lodato, un po’ a sorpresa, il manager «per l’ottimo lavoro svolto» con un vero e proprio endorsement. «Non dobbiamo dimenticarci – ha dichiarato un rappresentante di Mincione — dei momenti bui che Carige ha passato. Per questo abbiamo deciso di essere in assemblea e di votare il bilancio a dimostrazione della nostra fiducia verso l’ad Fiorentino e il piano di ristrutturazione che sta portando avanti in maniera egregia».
Sul fronte del socio di riferimento il clima della giornata è I soci
● Banca Carige ha approvato ieri il bilancio 2017 con il voto favorevole del 99% del capitale presente in assemblea
● Il primo azionista, Vittorio Malacalza, è tornato a contestare il ceo, Paolo Fiorentino stato subito chiaro quando Vittorio Malacalza, appena arrivato, ha risposto «sono molto arrabbiato» al presidente di Carige Tesauro che gli chiedeva come stesse. Malacalza ha poi detto di essere arrabbiato per il fatto che la notizia sulla bocciatura di Carige da parte di Bce riferita al 2016 è uscita ieri, a condizioni molto cambiate. Le «fughe» di notizie sono una bestia nera di Malacalza. Nel suo j’accuse appena un po’ moderato dalla formula reiterata sei volte «chiediamo all’ad» - affidato all’avvocato Luca Purpura – ha ripercorso i giorni dal 14 all’infausto venerdì 17 novembre del 2017 ventilando che il comunicato stampa di Carige sulla mancata costituzione del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale, oltre a provocare «la ● Matteo Del Fante, 50 anni, da maggio 2017 amministratore delegato di Poste. Nel piano al 2022 punta a 10 mila assunzioni in 5 anni: 4 mila in corrispondenza e pacchi e circa 5.500 nei servizi finanziari e assicurativi fuga incontrollata dei depositi» con il rischio di «far saltare» la banca, non fosse affatto necessario. Ha chiesto spiegazioni sui prezzi praticati per le cessioni degli asset e sugli accordi per l’alienazione successiva delle azioni. Fiorentino ha risposto che il cda era sempre informato del suo operato, la comunicazione di novembre era «concordata con Consob parola per parola», i prezzi delle cessioni erano frutto di aste competitive in linea con le medie indicate da Bankitalia e sostenuti da perizie e che si è sempre agito «nell’interesse dell’azienda». Nella replica l’avvocato Purpura si è dichiarato soddisfatto «ma non del tutto». Le incomprensioni non sono finite.
Fra schermaglie e endorsement il bilancio, con una perdita di 380 milioni e svalutazioni per 738 milioni, è stato approvato con il 99% dei voti.
Nel rispondere ad un socio il presidente Tesauro ha reso noto che Carige è indagata dalla Procura di Roma nell’ambito di un’indagine per ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio riferita alla passata gestione Berneschi. La banca è stata indagata «per responsabilità diretta dell’ente» e può incorrere in sanzioni, misure interdittive, confische o sanzioni morali.