Corriere della Sera

Trump ad Amazon: paga poche tasse E ora anche Netflix finisce nel mirino

Il tweet del presidente Usa: rovina il commercio e utilizza le Poste come fattorino

- Di Massimo Gaggi

NEW YORK «Non pagano le tasse o ne pagano poche. Usano le Poste come se fossero i loro fattorini (con pesanti costi per gli americani) e fanno fallire migliaia di esercizi commercial­i». L’attacco contro Amazon è arrivato ieri ed è stato durissimo. Il presidente Donald Trump ha usato il solito mezzo, Twitter, e la retorica che gli è più congeniale: il ricorso all’iperbole condita con qualche falsità mescolata ad altre consideraz­ioni non prive di fondamento.

Sortita dura ma non imprevista: Amazon è da tempo la bestia nera di Trump e due giorni fa il sito Axios aveva raccontato di un presidente letteralme­nte ossessiona­to dallo strapotere del gigante del commercio digitale e del suo fondatore, Jeff Bezos. Tutto ciò rende ancor più cupo il clima nel quale le aziende di big tech sono precipitat­e negli ultimi mesi. Un 2018 fin qui segnato soprattutt­o dall’allarme per l’uso elettorale dei dati personali che ognuno di noi lascia nei social media (lo scandalo Cambridge Analytica) e dal rapido progredire delle indagini del superprocu­ratore Mueller sul Russiagate, le interferen­ze russe nelle presidenzi­ali del 2016.

In tutti e due i casi a finire sotto accusa è stata in primo luogo Facebook che ha pagato un prezzo elevato (in Borsa e in termini di fiducia degli utenti) per i suoi errori di valutazion­e. Trump, che considera il Russiagate (dal quale sarebbe stato beneficiat­o elettoralm­ente) un caso inesistent­e, addirittur­a una burla, non ha mai attaccato la società di Mark Zuckerberg. E, secondo alcuni, l’affondo di ieri contro Amazon potrebbe servire anche a distoglier­e l’attenzione dalla grande rete sociale.

Ma non basta di certo una sortita di Trump per far cadere nel dimenticat­oio un caso che tiene banco da settimane, che sta alimentand­o — non solo in Europa ma anche al Congresso di Washington — un inedito dibattito sulla necessità di regolament­are i giganti digitali e che sta costringen­do Zuckerberg a fare quello che fin qui ha cercato di evitare: comparire in prima persona davanti al Parlamento per quello che rischia di esseintant­o re una sorta di processo celebrato in diretta tv. Ieri l’ultima tegola: le parole sferzanti di Tim Cook secondo il quale la sua società, Apple, a differenza di Facebook, non ha mai cercato di fare soldi «monetizzan­do gli utenti, trasforman­doli in un prodotto».

gli stessi giornalist­i che hanno anticipato la sortita di Trump contro Amazon riferiscon­o di una forte preoccupaz­ione del vicepresid­ente Mike Pence per quello che descrive in privato come lo strapotere di Google e Facebook. Arrivano regole severe per le cambiare) per le vendite fatte da terzi usando la sua piattaform­a. Qui potrebbe intervenir­e il Congresso, forse addirittur­a preceduto dalla Corte Suprema (ha in calendario una sentenza su questa materia). C’è anche chi parla di una «Internet sale tax» mentre l’accusa di Trump di usare tecniche commercial­i che mettono fuori mercato interi settori del sistema distributi­vo certamente fa breccia nell’opinione pubblica e contiene elementi di verità, ma non si vede come possa essere tradotta in interventi normativi. Una sola cosa è chiara: nuvole nere si addensano su big tech ma nel mirino, con Facebook, Amazon e Google, non c’è più Apple, sostituita da Netflix (accusata di distrugger­e Hollywood e invisa alla destra perché ha chiamato Susan Rice nel suo board). Cambiano anche gli acronimi: addio GAFA, il nuovo «nemico» si chiama FANG.

La sponda di Cook Apple, secondo il suo Ceo, non ha mai fatto soldi con i dati degli utenti, come Facebook

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Il tweet con cui il presidente Usa, Donald Trump, ha attaccato Amazon: «Ho dichiarato le mie preoccupaz­ioni prima delle elezioni. Paga poche tasse, usa il sistema postale come fattorino (causando un’enorme perdita di gettito) e mette fuori...
L’accusa Il tweet con cui il presidente Usa, Donald Trump, ha attaccato Amazon: «Ho dichiarato le mie preoccupaz­ioni prima delle elezioni. Paga poche tasse, usa il sistema postale come fattorino (causando un’enorme perdita di gettito) e mette fuori...

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