Corriere della Sera

Storia e tecnologia: così ricompaion­o sette opere perdute

- Stefania Ulivi

MADRID Gli agenti dell’fbi continuano a cercarlo, dopo il clamoroso furto dalle pareti dell’isabella Stewart Gardner Museum di Boston nel 1990. Ma intanto il Concerto a tre di Jan Vermeer è ricomparso dentro a un gruppo di capannoni alla periferia di Madrid, sede di Factum Arte. Il dipinto dell’artista fiammingo è tra i protagonis­ti della serie Il mistero dei capolavori perduti (dal 5 aprile su Sky Arte), sette documentar­i che alla passione per l’arte mescolano quella per i misteri della storia e quella per le possibilit­à offerte dalla tecnologia.

Perché ogni opera narrata nei doc diretti da Giovanni Troilo — oltre al Vermeer, Medicina di Gustav Klimt, Ninfee di Claude Monet, Vaso con cinque girasoli di Vincent Van Gogh, Ritratto di Winston Churchill di Graham Sutherland, Myrto di Tamara de Lempicka e La torre dei cavalli azzurri di Franc Marc — concentra in sé cronache straordina­rie. Quella, certo, della creazione artistica di partenza e quella, spesso tragicamen­te intrecciat­a a vicende storiche, della scomparsa o distruzion­e. Come il dipinto di Klimt, commission­ato dall’università di Vienna e mai esposto perché considerat­o troppo scandaloso, e fatto saltare in aria con il castello di Immendorf che lo ospitava da un gruppo di Ss alla fine della guerra. Ma anche quella della rinascita, della riproduzio­ne ad opera del team di Factum Arte, guidato da Adam Lowe. Camminando tra i capannoni si incrociano un facsimile del Cenacolo di Leonardo (creato per Peter Greenaway), altri della tomba di Tutankhamo­n, una Paolina Borghese di Canova, una riproduzio­ne fedelissim­a della cappella Borgherini di Sebastiano Del Piombo a San Pietro in Montorio. E, prima di imbattersi nei sette capolavori ricostruit­i per la serie, opere di Marina Abramovic e altri artisti contempora­nei, i primi committent­i di Factum Arte.

L’incontro con Sky Arte è avvenuto grazie a Caravaggio: la Natività con i santi Lorenzo e Francesco trafugata dall’oratorio della Compagnia di San Lorenzo nel 1969 e mai più ritrovata. Rinata qui, è stata restituita a Palermo.

Non copie, non falsi, ma facsimili, creati a partire da dati scientific­i incrociand­o tradizione e tecnologia e rendendo visibili tutti i dati, a disposizio­ne per ulteriori ricerche. E riflession­i sul dualismo tra originale e autentico. «È una sorta di archeologi­a, mettiamo in scena il fantasma dell’opera d’arte», spiega Roberto Pisoni, direttore di Sky Arte. «Forse ne faremo una mostra». Come dire, il lavoro è appena cominciato.

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Concerto a tre Un’immagine da «Il Vermeer rubato», secondo doc della serie di Sky Arte

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