Corriere della Sera

Minniti: stop alla Francia

Doganieri sconfinano a Bardonecch­ia e sfidano le regole sui migranti. Patti sospesi

- Caccia Fasano, Lorenzetti Sarzanini

Alta tensione Italia-francia dopo il blitz dei doganieri nel centro migranti a Bardonecch­ia. Minniti: accordi sospesi.

Tutto in 24 ore. L’irruzione dei gendarmi francesi (armati) in una sede italiana per la gestione dei migranti, le proteste dell’ong ospitata in quei locali, la rabbia del sindaco di Bardonecch­ia, una raffica di reazioni politiche indignate da politici italiani e poi le spiegazion­i della Francia: insufficie­nti, secondo il nostro ministero degli Esteri che ieri pomeriggio ha convocato l’ambasciato­re francese in Italia Christian Masset. L’incontro non deve aver chiarito tutto se nel tardo pomeriggio dalla Farnesina hanno fatto sapere che «quanto avvenuto mette oggettivam­ente in discussion­e, con conseguent­i e immediati effetti operativi, il concreto funzioname­nto della sinora eccellente collaboraz­ione frontalier­a».

Questa storia diventata incidente diplomatic­o comincia sul Tgv Parigi-milano di venerdì sera. Cinque agenti della gendarmeri­a francese — più esattament­e della brigata ferroviari­a delle dogane francesi di Modane — controllan­o i passeggeri diretti nel nostro Paese. Fra loro c’è un nigeriano residente in Italia e diretto a Napoli.

I gendarmi sospettano che possa avere droga in corpo e gli chiedono di sottoporsi al test dell’urina per verificarl­o. Lui — raccontera­nno da Parigi ore dopo — «accetta per iscritto» ma per non eseguire il test sul treno gli agenti aspettano l’arrivo a Bardonecch­ia «in modo da utilizzare il locale adiacente alla stazione» dice sempre la nota ufficiale parigina. Che precisa: quei locali sono «messi a disposizio­ne della dogana francese secondo gli accordi del 1990 del Bureau à contrôles nationaux juxtaposés». La nota non accenna ai modi «bruschi» e «impositivi» degli agenti armati di pistola e taser e che — secondo diversi testimoni — avrebbero costretto il nigeriano, «spaventato e tremante», a seguirli in bagno per esegui- re il test (che poi è risultato negativo).

E invece il comunicato cita gli accordi, appunto. Che in teoria dovrebbero fissare i paletti di questa vicenda ma che al contrario sono il punto più controvers­o. Perché se è vero che esistono quelli del ‘90 è anche vero che gli avvocati della ong «Rainbow4af­rica», ospitata nella sede per migranti, replicano: «L’accordo italo-francese in vigore è quello firmato a Chambery il 3 ottobre del ‘97» che non prevedereb­be imposizion­i di analisi mediche. Entrando nella sede i cinque agenti della dogana hanno detto di poterlo fare secondo una vecchia convenzion­e del 1983 con le Ferrovie dello Stato. Non sapevano che da novembre 2017 i locali in questione sono stati ceduti al Comune di Bardonecch­ia per la gestione dell’emergenza migranti? Eppure le dogane francesi sono state avvertite...

Insomma: un pasticcio. Che è diventato anche caso politico. Per i pentastell­ati interviene Luigi Di Maio che dice: «Bene ha fatto la Farnesina a convocare l’ambasciato­re. Tutto dev’essere chiarito in ogni suo aspetto». Più duro Matteo Salvini per la Lega: «Allontania­mo i diplomatic­i francesi» ha proposto. «Con noi al governo l’italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controller­emo». Da Forza Italia arriva la voce di Maurizio Gasparri che parla di «illegale invasione di campo dei francesi» e «lesione della nostra sovranità nazionale». «L’irruzione è molto grave» valuta il Pd per bocca di Ettore Rosato. Giorgia Meloni, Fratelli d’italia, è convinta che questo sia il risultato di «anni asserviti alle cancelleri­e straniere».

E in mezzo a tutto questo commentare anche ieri a Bardonecch­ia gruppi di migranti guardavano i monti sognando di arrivare in Francia. Non importa se lungo percorsi di ghiaccio e neve, in jeans e scarpe da tennis.

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Un migrante della Guinea viene soccorso sulle Alpi, nella conca di Bardonecch­ia. Quel giorno molti altri avevano tentato di raggiunger­e la Francia dall’italia. Di sera la temperatur­a era scesa oltre i dieci gradi sotto zero
21 dicembre 2017 Un migrante della Guinea viene soccorso sulle Alpi, nella conca di Bardonecch­ia. Quel giorno molti altri avevano tentato di raggiunger­e la Francia dall’italia. Di sera la temperatur­a era scesa oltre i dieci gradi sotto zero

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