La partita aperta sulla serie A in tv
L’intesa tra il Biscione e Murdoch muta lo scenario: slitta la pubblicazione dei bandi d’offerta
Calcio in tv, il patto tra Mediaset e Sky spiazza Mediapro. Muta lo scenario: slitta la pubblicazione dei bandi d’offerta. Mediapro ha congelato i pacchetti per rivendere le partite.
L’unica certezza è che il prossimo campionato di serie A inizierà il 19 agosto. Dove lo vedremo in tv resta una domanda senza risposta. Per ora. Tutto è tornato in gioco, ogni volta che si avvicina al 90’ questa partita ricomincia da zero, o quasi. Mediapro ha congelato i pacchetti confezionati per rivendere le partite a tv, operatori web e telefonici. Venerdì erano pronti, solo un inconveniente tecnico ne aveva ritardato la pubblicazione. Ma è stata l’alleanza fra Sky e Mediaset a spiazzare gli spagnoli, che hanno offerto 1 miliardo e 50 milioni a stagione per tre anni per comprare le licenze della serie A. Di fronte al nuovo scenario le strategie commerciali pensate per il duopolio sono diventate inutili. Fonti vicine ai catalani sostengono che gli avvocati siano già al lavoro, che vogliano vederci chiaro sull’asse fra la pay tv di Murdoch e il Biscione. Attendono eventuali movimenti dell’antitrust, e anche nel quartier generale della Lega Calcio si studiano le contromosse per capire se l’intesa violi le regole sulla concorrenza.
Mediapro ha acquistato i diritti come intermediario, in base alla legge non può svolgere attività editoriali ma solo cedere a terzi i match. Ed è questo il nodo cruciale: per rientrare dell’investimento gli spagnoli puntavano a ottenere il grosso della torta da Sky (650-700 milioni), una parte da Mediaset (200) e il resto da web (il candidato più forte è Perform) e piattaforme mobili (Tim e Vodafone avevano mostrato interesse).
Ma è chiaro che dopo la pax i due ex nemici, per quanto indipendenti, cercheranno di spuntare il prezzo migliore forti del fatto di essere gli unici big in campo. E adesso anche molto vicini. Gli spagnoli, che hanno già versato la caparra di 64 milioni e che entro il 26 aprile devono presentare fideiussioni per 1,2 miliardi a stagione, sono certi che a queste condizioni sarebbe un’asta al ribasso. Ma non possono nemmeno tirarsi indietro perché rischierebbero cause da parte dei club.
Torna in ballo il progetto del canale della Lega — Mediapro già lo fa per la La Liga — con palinsesto da girare alle tv. Ma anche questa è una strada difficilissima: gli spagnoli non possono realizzarlo (lo dice l’antitrust), serve un nuovo bando per stabilire chi dovrebbe produrlo. Tempi lunghi per arrivare pronti all’avvio del torneo 2018/19. E l’ultima cosa che il calcio italiano e il commissario Giovanni Malagò si augurano è un’interminabile battaglia a carte bollate. Alla fine la pace converrebbe a tutti.