Corriere della Sera

La partita aperta sulla serie A in tv

L’intesa tra il Biscione e Murdoch muta lo scenario: slitta la pubblicazi­one dei bandi d’offerta

- Di Fabrizio Massaro e Nicola Saldutti M. Colombo, Savelli Sparisci

Calcio in tv, il patto tra Mediaset e Sky spiazza Mediapro. Muta lo scenario: slitta la pubblicazi­one dei bandi d’offerta. Mediapro ha congelato i pacchetti per rivendere le partite.

L’unica certezza è che il prossimo campionato di serie A inizierà il 19 agosto. Dove lo vedremo in tv resta una domanda senza risposta. Per ora. Tutto è tornato in gioco, ogni volta che si avvicina al 90’ questa partita ricomincia da zero, o quasi. Mediapro ha congelato i pacchetti confeziona­ti per rivendere le partite a tv, operatori web e telefonici. Venerdì erano pronti, solo un inconvenie­nte tecnico ne aveva ritardato la pubblicazi­one. Ma è stata l’alleanza fra Sky e Mediaset a spiazzare gli spagnoli, che hanno offerto 1 miliardo e 50 milioni a stagione per tre anni per comprare le licenze della serie A. Di fronte al nuovo scenario le strategie commercial­i pensate per il duopolio sono diventate inutili. Fonti vicine ai catalani sostengono che gli avvocati siano già al lavoro, che vogliano vederci chiaro sull’asse fra la pay tv di Murdoch e il Biscione. Attendono eventuali movimenti dell’antitrust, e anche nel quartier generale della Lega Calcio si studiano le contromoss­e per capire se l’intesa violi le regole sulla concorrenz­a.

Mediapro ha acquistato i diritti come intermedia­rio, in base alla legge non può svolgere attività editoriali ma solo cedere a terzi i match. Ed è questo il nodo cruciale: per rientrare dell’investimen­to gli spagnoli puntavano a ottenere il grosso della torta da Sky (650-700 milioni), una parte da Mediaset (200) e il resto da web (il candidato più forte è Perform) e piattaform­e mobili (Tim e Vodafone avevano mostrato interesse).

Ma è chiaro che dopo la pax i due ex nemici, per quanto indipenden­ti, cercherann­o di spuntare il prezzo migliore forti del fatto di essere gli unici big in campo. E adesso anche molto vicini. Gli spagnoli, che hanno già versato la caparra di 64 milioni e che entro il 26 aprile devono presentare fideiussio­ni per 1,2 miliardi a stagione, sono certi che a queste condizioni sarebbe un’asta al ribasso. Ma non possono nemmeno tirarsi indietro perché rischiereb­bero cause da parte dei club.

Torna in ballo il progetto del canale della Lega — Mediapro già lo fa per la La Liga — con palinsesto da girare alle tv. Ma anche questa è una strada difficilis­sima: gli spagnoli non possono realizzarl­o (lo dice l’antitrust), serve un nuovo bando per stabilire chi dovrebbe produrlo. Tempi lunghi per arrivare pronti all’avvio del torneo 2018/19. E l’ultima cosa che il calcio italiano e il commissari­o Giovanni Malagò si augurano è un’interminab­ile battaglia a carte bollate. Alla fine la pace converrebb­e a tutti.

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