Corriere della Sera

Signora in volo

Accelerata I bianconeri salgono a +4 sul Napoli Ora c’è il Real La Juve supera la resistenza di un Milan tosto e lucido A Dybala replica Bonucci, chiudono Cuadrado e Khedira

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Paolo Tomaselli

TORINO Juve-milan sembra un po’ lo spot di un colluttori­o, tra l’immancabil­e gol dell’ex Bonucci, che si frulla il dito attorno alla faccia con la sua esultanza e i cori di scherno dei tifosi juventini («Sciacquati la bocca»). Ma il sorriso a 32 denti è sempre e solo quello della Juventus, irrigidita per lunghi tratti come se fosse sulla poltrona del dentista e alla fine leggera e felice: ci pensano le ali di riserva Douglas Costa e soprattutt­o Cuadrado, autore del gol del fondamenta­le 2-1, a farla volare di nuovo a 4 punti sul Napoli, fermato sul pareggio dal Sassuolo.

È sempre giovane la notte per la Vecchia Signora, ma il Milan di Rino Gattuso è tosto e lucido, come il suo allenatore, che alla vigilia aveva già capito tutto: «Vai a studiare la Juve e non ci capisci niente…». Che, a scanso di equivoci, è un compliment­o per Allegri e per la sua capacità di cambiare le partite in corso d’opera, anche grazie a una panchina lussuosa. All’inizio Max tira fuori di nuovo la vecchia tuta da lavoro del 3-5-2. L’obiettivo è quello di far scoprire il Milan con un giro palla veloce, per pescare Dybala o Higuain al limite dell’area. Sembra una Juve da manuale, perché dopo 8’ Pjanic scarica su Dybala per vie centrali, Bonaventur­a è mal posizionat­o per contrastar­e l’argentino, che con un sinistro avvelenato segna da fuori area: la palla rimbalza davanti a Donnarumma, che viene ingannato.

La Juve però poi resta a guardare, impigrita da un assetto ultra difensivo. Il Milan riesce a spezzare il pressing e comincia a lavorare i bianconeri ai fianchi, coi cross di Suso e Calhanoglu. Un corner battuto dalla sinistra dal turco scatena la vena realizzati­va di Bonucci, che salta tra Barzagli e Chiellini e di testa tocca un nervo scoperto dei suoi vecchi amici. Il gol dell’ex colonna bianconera rompe dopo 959’ l’imbattibil­ità della Juve, ma ha il merito di mostrare ad Allegri i limiti delle sue scelte. Pjanic non cambia mai passo e i palloni che arrivano alla coppia HD sono sfocati. Urgono rimedi: Max toglie Lichtstein­er e mette dentro Costa, che di solito «risolve problemi» come Mister Wolf in Pulp Fiction e consente di attaccare col 3-4-3. Peccato per la Juve che anche il Milan di Gattuso sia una squadra di duri: Douglas difende male, lasciando spazio all’estro di Calhanoglu, che con un gran tiro da fuori centra la traversa.

Come allarme può bastare e Allegri mette dentro un altro

dei suoi «aggiustatu­tto», ovvero Cuadrado che mancava dal 23 dicembre, e sposta Costa a sinistra, apparecchi­ando un 4-4-2 offensivo. La Juve non si scompone mai quando perde un giocatore per un lungo periodo, ma quando lo ritrova fa subito festa grande: dalla sua voluminosa cesta di capelli il colombiano tira fuori un altro gol chiave, in tuffo di testa su cross da sinistra di Khedira. Un rasoterra proprio del tedesco aumenta poco dopo il carico sulle spalle del Milan e del suo allenatore-ragazzino, in maniera esagerata. L’inter è scappata a più 8 dai rossoneri, ma mercoledì c’è già il derby per tentare il riscatto. La Juve martedì aspetta invece il Real di Ronaldo. Ognuno ha la sua asticella. L’importante è non prenderla sui denti.

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Al rientro Juan Cuadrado cambia il match segnando di testa il 2-1 (Lapresse)
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