Corriere della Sera

Il Napoli si inceppa e perde la scia Il sogno scudetto ora è più lontano

Sassuolo avanti con Politano, Callejon pareggia ma non basta: la Juventus scappa

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

REGGIO EMILIA Matteo Politano, 24 anni, romano, è l’uomo del destino. A gennaio poteva finire al Napoli per una cifra sproposita­ta: 28 milioni di euro. De Laurentiis, serafico, commentò: «Sarebbero stati soldi buttati via». Chissà se è ancora di quell’avviso. L’esterno del Sassuolo firma il gol del vantaggio emiliano a metà primo tempo di una partita che gli azzurri stanno dominando e che da quel momento prende un’altra piega.

Il calcio è così. Il Napoli sul più bello si smarrisce. Il pari, acciuffato a 9 minuti dalla fine con Callejon, è un’occasione perduta per rimanere in scia della Juve, che scappa a più 4: adesso non basterà più neanche vincere lo scontro diretto a Torino. Ma, al di là della classifica, la seconda della classe deve fare i conti soprattutt­o con le proprie fragilità: 4 punti nelle ultime 5 partite sono pochi per chi vuol cercare di soffiare lo scudetto alla regina.

Il Napoli inciampa in casa del Sassuolo dove Sarri non ha mai vinto. Ma non è il momento di soffermars­i sulle statistich­e. Semmai dell’autocritic­a. Alla fine, per assurdo, l’1-1 sta stretto a Iachini. Dalla stentata vittoria con il Genoa, prima della sosta, a questo pareggio moscio, c’è un filo conduttore: l’involuzion­e del gioco.

Al Napoli mancano convinzion­e, qualità del palleggio, ritmo, precisione negli ultimi sedici metri. Anche l’apporto dei suoi uomini migliori. In molti si prendono una giornata di vacanza. Insigne, capitano di giornata con Hamsik all’inizio in panchina, sbaglia tanto, troppo. L’immagine di una squadra smarrita. Lorenzo per due volte si fa stregare da Consigli e nel mezzo spreca la terza occasione, senza neppure trovare lo specchio della porta. Non fa meglio Mertens, che gira largo e a vuoto, quasi impacciato.

Ma non è solo una questione di gambe. Forse c’entra anche la testa. Ora che i punti pesano e che la lotta scudetto si gioca sui dettagli, la rivale della capolista soffre l’alta pressione. Non è facile gestire momenti così. Il Napoli non ci riesce. Stavolta, giocando prima dei rivali, potrebbe sfruttare il teorico vantaggio e invece in campo scopriamo una squadra divorata dall’ansia di sbagliare e dalla fretta di segnare. Il gol di Politano complica le cose.

Nella ripresa il Napoli fa persino peggio. Tanto che il Sassuolo ha prima l’occasione del 2-0 con Berardi e poi quella del possibile 2-1 con il solito Politano, stoppato dall’unica bella giocata di Koulibaly.

Il Napoli si sveglia alla fine, spinto più dalla disperazio­ne che dal raziocinio o dal gioco. Il gol sembrava un’autorete di Rogerio e invece l’ultimo tocco, dopo aver rivisto mille immagini, sembra di Callejon. Prima solo una mezza girata di Milik, sventata da Consigli. Dopo, una traversa in rovesciata del solito polacco, entrato bene dentro la partita. Troppo poco. Resta da capire dove sia finita la squadra che aveva vinto 10 partite di fila e che adesso s’è come inceppata. Domenica contro il Chievo dovrà fare a meno di Albiol e Jorginho che, ammoniti, saranno squalifica­ti. Sarri non è contento: «Sul gol del Sassuolo siamo stati ingenui. C’è mancata qualità tecnica e precisione. Poi, quando vai sotto, diventa tutto più complicato. Lo scudetto? Per adesso vogliamo arrivare a 87 punti, che per noi sarebbe un record». Resta una domanda: dove è finito il vero Napoli?

Sarri È mancata qualità. Scudetto? Per adesso vogliamo arrivare a 87 punti che per noi sarebbe un record

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy