Corriere della Sera

Asfalta il Verona in 10 minuti

Nerazzurri tonici e letali, ma Spalletti avvisa: «Non siamo ancora guariti»

- Guido De Carolis

partite di fila in campionato senza subire gol per l’inter Non accadeva dal novembre 2015 gli interisti che hanno segnato almeno 24 gol il due stagioni di fila: Meazza, Nyers e Icardi MILANO I momenti, anche i peggiori, a un certo punto finiscono. Il tempo della rinascita è finalmente fiorito per l’inter e, come una primavera sbocciata, riempie di speranze e gol la strada verso la Champions. La robusta vittoria su un appassito Verona è il nuovo battesimo di Icardi e Perisic, coppia sempre più prolifica e devastante. Il successo spinge i nerazzurri a un soffio dalla Roma, lascia la Lazio a inseguire e carica d’emozioni positive l’attesa del derby con il Milan che, se vinto, regalerebb­e il terzo posto.

L’inter ha chiuso i conti con il suo recente passato e aperto una nuova linea di credito con il campionato. La terza vittoria nelle ultime quattro gare, tutte senza subire reti, è il certificat­o di qualità di un assetto ormai collaudato che fa perno su un Brozovic più arretrato («l’ho capito tardi che doveva giocare così», ha ammesso Spalletti) e sui colpi d’ingegno di Rafinha. La traduzione di una manovra razionale e intensa è la pioggia di gol scatenata da Icardi e Perisic.

Dopo la quaterna rifilata alla Samp, il bomber argentino si è ripetuto con una doppietta (la 6ª in campionato) eguagliand­o il suo record dell’anno passato di 24 reti in serie A: soltanto Meazza e Nyers, negli anni 30 e 50, erano riusciti a segnare così tanto per due stagioni di fila. Icardi è un energumeno dell’area di rigore, la sola presenza terrorizza gli avversari. La prima rete è arrivata dopo appena 37 secondi: su una furba rimessa laterale, Perisic ha preso il tempo alla svagata difesa del Verona e tracciato la strada del gol al centravant­i nerazzurro. La partita è finita lì, subito. L’impeto iniziale dell’inter si è trasformat­o in violenza, in una forza smodata tesa a soffocare il match, archiviato di fatto dieci minuti più tardi dalla rasoiata di Perisic.

Il Verona non aveva la testa né i mezzi per raddrizzar­e la gara. È stato un tiro a segno, quasi una partita tra grandi e pulcini tanto erano impauriti i ragazzi di Pecchia. Perisic è tornato a essere inafferrab­ile sulla fascia, sorretto da una condizione fisica ottima, la stessa evidenziat­a da tutta la squadra. «Cominciamo l’azione con più velocità e la palla ora non muore per strada, ma arriva a fine corsa. L’impatto è stato forte. Non si può dire pe- rò che siamo guariti. Siamo una squadra che ha ancora momenti un po’ così. Non c’è sempre lo stesso carattere», l’analisi di Spalletti, deciso a non abbassare la guardia.

L’inter in realtà non si è placata, a inizio ripresa ha di nuovo traumatizz­ato il Verona, finendolo con l’altra rete di Icardi, assistito dal solito Perisic, e poi sostituito per precauzion­e dopo una botta. A quel punto sì, i nerazzurri si sono rilassati, lasciando uno scampolo al Verona che con Fares ha centrato il palo. Unico sussulto, prima dell’altro palo di Candreva e dell’espulsione del portiere gialloblù Nicolas. Mercoledì c’è il derby e Spalletti non si accontenta più: «Ma che pari, io voglio vincerlo». Per riprenders­i il terzo posto e salire sul primo treno per la Champions.

Brozo convince Brozovic convince nella nuova posizione. Il tecnico: «Il derby? Non firmo per il pareggio»

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