Insidie, salite e Sagan Nibali ora si misura con i 18 muri del Fiandre
Il debutto dello Squalo: «Dovrò stare attento a tutto»
Terpstra (3°) e Stybar, le attrezzatissime Bora-hansgrohe di Sagan e Sky di Kwiatkowski è il dubbio della vigilia. Nibali risponde con razionalità: «Non ricordo i nomi dei muri, ma avrò la lista sul manubrio con le stellette a indicare la difficoltà. So che devo entrarci nelle prime posizioni e cercare di arrivare in cima senza scivolare o perdere contatto dai primi, perché rientrare è difficile o impossibile. So che non devo alzarmi sui pedali. So che devo dosare le forze. So che devo stare attento a tutti e tutto».
Il siciliano è il primo vincitore dei tre grandi giri ad affrontare il Fiandre dai tempi di Bernard Hinault: il bretone lo corse una sola volta (nel 1978) e fu undicesimo. Per Eddy Merckx, che qui vinse due volte, «questa è la corsa più difficile per un non specialista perché alle insidie della Roubaix aggiunge le pendenze. Vincenzo è il corridore che amo di più perché di fronte alle difficoltà, invece di battere in ritirata come fanno tanti, le affronta a viso aperto». Con la benedizione del Cannibale, Enzo da Messina oggi allargherà ulteriormente la sua esperienza nelle cinque «classiche-monumento», che già comprende una vittoria alla Sanremo (recentissima, il 17 marzo, dopo una fuga capolavoro), due al Lombardia e un secondo posto alla Liegi, alle spalle di uno che poi si rivelò dopatissimo.
Per la Roubaix, che gli piace tanto, spazio nel 2019. L’urlo Vincenzo Nibali, 33 anni, è reduce dalla trionfale Milanosanremo che si è aggiudicato dopo una fuga capolavoro. Il siciliano oggi corre il Giro delle Fiandre per la prima volta nella carriera con l’obiettivo, se non di vincere, di rendere la vita difficile ai grandi favoriti della corsa (Ipp)