Corriere della Sera

Come scegliere il più «virtuoso»

- E.M.

cacao

(nel cioccolato) cacao

(nel cioccolato al latte)

Sensazione di benessere (con attivazion­e dei circuiti del piacere e della ricompensa)

Migliorame­nto dell’elasticità dei vasi e aumento della fluidità del sangue

Igolosi sono avvertiti, con il cioccolato non si può esagerare. Anche i pochi che riescono a buttar giù un pezzetto di tavoletta ultradark, con il cacao al 100%, devono considerar­e che per realizzare il prodotto serve il burro di cacao: alla fine, quindi, introdurre un po’ di grassi è inevitabil­e. Tenendo perciò bene a mente che si tratta di un cibo da assaporare sempre in piccole quantità, è però vero che ci sono parecchie differenze fra i diversi tipi di cioccolato che si trovano in commercio, alcuni più virtuosi, altri meno.

«Volendo fare il pieno di flavonoidi in realtà dovremmo scegliere le fave di cacao tostate — osserva Mauro Serafini, docente di Alimentazi­one e nutrizione umana all’università di Teramo —. Un altro prodotto ottimo è il cioccolato di Modica, che viene preparato a freddo e quindi mantiene una quantità maggiore di sostanze antiossida­nti. In ogni caso, quando parliamo di benefici possibili con il cioccolato ci riferiamo sempre a quello fondente, con almeno il 70% di cacao, che tutto sommato è un buon compromess­o fra gusto e contenuto di flavonoidi».

La modalità di preparazio­ne delle fave di cacao incide sugli antiossida­nti, che restano nel prodotto finale: l’essiccazio­ne, la tostatura e quindi il concaggio per rendere la pasta di cioccolato cremosa e liscia sono tutte procedure indispensa­bili per arrivare alla tavoletta che però tendono a diminuire la concentraz­ione dei flavonoidi. Il fondente è quello in cui c’è più cacao e quindi sostanze antiossida­nti, ma cioccolato al latte o cioccolato bianco possono essere buone alternativ­e?

«I livelli di polifenoli nel sangue salgono subito dopo aver ingerito cacao — spiega Vincenza Gianfredi del Dipartimen­to di medicina sperimenta­le dell’università di Perugia —. Uno studio italiano ha dimostrato che il fondente aumenta di circa il 20% le molecole protettive nel sangue, ma anche che ciò non accade con il cioccolato al latte per la presenza di una minore concentraz­ione di cacao. Non tutti i dati sono concordi, ma pare che lo stesso avvenga anche se il cacao è assunto insieme al latte (il motivo in questo caso sembra essere la “cattura” dei flavonoidi da parte di molecole presenti nel latte, ndr). Attenzione poi al cioccolato bianco, perché in questo caso la “barretta” è del tutto priva di cacao e composta solo da burro di cacao, latte e tanto zucchero».

Di fatto quindi non è vero cioccolato. Tocca rassegnarc­i, l’unica è scegliere il fondente: i dati scientific­i derivano da test su quantità e tipi di cioccolato diversi, ma come spiega Gianfredi «Il buonsenso e la maggioranz­a dei risultati suggerisco­no un consumo mai superiore ai 30 grammi al giorno e di cioccolato ad almeno il 70% di contenuto di Dal cacao al cioccolato Dalle fave di cacao viene estratta la polpa; le fave vengono fatte fermentare alcuni giorni e poi essiccate; la tostatura fa sviluppare gli aromi; la pasta di cacao così ottenuta, che contiene circa il 54 per cento di materia grassa, che è la base per ottenere il cioccolato, il burro di cacao o il cacao in polvere cacao: secondo le stime, così la “dose” di polifenoli sarebbe simile a quella in una tazza di tè verde. La differenza è che nel tè non c’è zucchero, a meno che non lo aggiungiam­o noi, mentre nel cioccolato sì — avverte l’esperta —. Anche il fondente infatti non è tutto uguale ed è bene leggere attentamen­te l’etichetta preferendo prodotti che oltre al 70% di cacao contengano burro di cacao e non altri tipi di grassi, ma soprattutt­o siano a ridotto contenuto di zucchero, ovvero non ne abbiano più di 5 grammi per etto (in media, per una dieta da 2 mila calorie giornalier­e, il consumo di zucchero non dovrebbe superare il 10% delle calorie, circa 50 grammi, ndr).

«Chi preferisce una tavoletta più elaborata infine può optare per un fondente con frutta secca a guscio, che può essere un valore aggiunto per la salute grazie alle sostanze preziose che contiene, come i grassi polinsatur­i “buoni”». alle domande dei lettori su argomenti di nutrizione all’indirizzo

http://forum. corriere.it/ nutrizione

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