Casa Borbone alla corte di Trump «Donald un amico» L’ironia della Rete
Cinque giorni a Mar-a-lago. Camilla: un film
Cinque giorni a casa Trump, ma era una «visita di famiglia e non di Stato», così Camilla di Borbone, Altezza Reale e sovrana mancata del fu Regno delle Due Sicilie spiega al Corriere le foto-ricordo della sua royal family col presidente americano nella tenuta di Mar-a-lago, a Palm Beach. «Lo conosco da sempre, è amico di mia madre. Ora, ha ospitato me, mio marito Carlo, e le ragazze, Maria Chiara e Maria Carolina, nella villa del figlio Donald Junior».
Le immagini hanno innescato in rete le ironie immancabili qualunque cosa il presidente faccia. David Fahrenthold del Washington Post ha twittato di «un incontro con uno Stato che non esiste più dal 1860» e c’è chi si è prefigurato Donald Trump ricevere re di terre immaginarie, tipo Genomia, Wakanda o Nambia. I due principi, però non badano ai commenti, perché «se appartieni a una famiglia reale, sei abituato alle critiche». Il primo ricordo di Camilla con l’allora tycoon è memorabile: «Avevo 11 o 12 anni e portò me e mamma in elicottero ad Atlantic City per visitare i suoi Casinò». Ora, l’invito è arrivato approfittando di un viaggio dei Borbone negli Stati Uniti, Camilla e Carlo «Sua Altezza» Carlo di Borbone delle Due Sicilie e la moglie Camilla vivono tra Parigi, Montecarlo e Roma dove Camilla ha tenuto un discorso all’onu da ambasciatrice dell’«un Women For Peace Association». Quindi, prima di Pasqua, tappa dai Trump: «Mancavo a Mar-a-lago da anni. Ai tempi era una grande villa, ora è un villaggio di venti acri con beach club, golf, tennis e lui ci ha spiegato che ha comprato terreni su terreni per ampliarlo». La differenza, se possibile più evidente, però, era la presenza massiccia di sicurezza: «Dentro, ci saranno stati 300 agenti in borghese, inclusi finti giardinieri e finti autisti di macchinette elettriche. In più, c’erano poliziotti in divisa e sceriffi: sembrava un Il viaggio
● Carlo di Borbone, 55 anni, è l’erede al trono della famiglia di Borbone che regnò sulle Due Sicilie fino al 1861, quando fu proclamata l’unità d’italia film. All’ingresso, si passa al metal detector come in aeroporto e ti controllano il fondo dell’auto alla ricerca di armi».
C’era anche la First Lady Melania, ricomparsa in questi giorni accanto al marito, dopo le settimane segnate dallo scandalo della pornostar Stormy Daniels. Noblesse oblige, l’argomento non è stato toccato: «Posso dire solo che l’ho trovata bellissima e sorridente, una perfetta padrona di casa. Se come coppia hanno problemi, non l’hanno lasciato trasparire». Il figlio dodicenne, Barron, ha socializzato con la coetanea Maria Chiara: «Lei l’ha trovato timido, ma non fa testo: è così estroversa che trova timido chiunque». Racconta la principessa che quando i Trump arrivano in uno dei luoghi della tenuta, tutti salutano, tutti fanno l’applauso: «È come stare a corte, da Alberto di Monaco. In fondo, gli americani hanno sempre avuto un debole per le monarchie
Vecchie conoscenze La principessa incontrò il tycoon a 11 anni «Girammo in elicottero Ora quanta sicurezza»
europee». A tavola, non si è parlato di politica, né americana né italiana: «Donald però ha detto che adora l’italia. Infatti, nei suoi sontuosi buffet, ci sono i nostri piatti, anche se la pasta non è granché e gli ho promesso che insegnerò una ricetta ai suoi chef». Carlo di Borbone ha invitato Trump a Napoli e lui: «“Of course! Of course!”, con quei suoi tipici gesti maschili». Che sarebbero «i gesti di chi sa chi è e che potere ha. Un gesto, per dire, è quello di far segno ai suoi di non far avvicinare chi voleva salutarlo. Rischiava l’assedio ed era lì per rilassarsi solo due giorni». L’ultima sera, in discoteca, musica a tema «Febbre del sabato sera», ma Donald e Melania non hanno ballato: «Sono entrati, hanno preso l’applauso e si sono ritirati. Come fa il principe Alberto. Come a corte, proprio uguale».