Corriere della Sera

Bea travolta dal treno I compagni sotto choc

- Paolo Coccorese Simona Lorenzetti

Il primo saggio. Beatrice sorride all’obiettivo della macchina fotografic­a. Accanto ci sono le amiche del cuore. Sullo sfondo il pianoforte, il primo strumento sul quale ha fatto danzare le mani quando ancora era una bambina. È l’istantanea di un giorno felice. Ricordi di un’adolescenz­a infranta. Beatrice Inguì, 15 anni, è morta ieri, travolta dal treno che ogni mattina prendeva per giungere al liceo musicale Lagrangia di Vercelli. Bea, così la chiamavano, voleva fare la cantante lirica, sognava palcosceni­ci e arie d’opera. «Aveva una bella voce», racconta la sua docente di Storia della Musica Raffaella Piras. Il volteggiar­e delle note era la sua passione, la fama il suo sogno. Bea stava andando a scuola. Alle sette del mattino, come ogni giorno, prendeva al binario 4 il treno che da Torino la portava a Vercelli. «Abbiamo sentito il fischio del locomotore.

Un attimo dopo Bea non c’era più. Forse è rimasta agganciata al treno con lo zaino», dicono gli amici. Una tragedia i cui contorni sono tutti da chiarire. I video delle telecamere della stazione mostrano un’altra storia: l’ipotesi è che la ragazzina si sia gettata. Bea aveva studiato molto per iscriversi al liceo musicale. Voleva lasciarsi alle spalle gli anni delle medie, quando il suo aspetto fisico, il suo sovrappeso, era stato motivo di scherno e prese in giro. Beatrice era figlia unica, il papà lavora in una ditta di Moncalieri, la mamma gestisce una tabaccheri­a alla stazione di Porta Nuova. «Aveva un bel sorriso, una ragazza solare con tanta voglia di imparare», ricorda Claudia Ferrero, insegnante di Teoria, analisi e composizio­ne. Bea suonava l’oboe e il pianoforte, ma soprattutt­o voleva cantare. Nella musica la ragazza ritrovava quell’equilibrio che a volte le veniva a mancare nella vita di tutti giorni. Ma non bastava. Dietro quel sorriso che tutti ricordano, c’era il dramma di un’adolescent­e alle prese con un corpo che non le piaceva. I chili di troppo che con fatica stava cercando di perdere: nei mesi scorsi era stata in clinica per risolvere i disturbi alimentari.

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Chi era Beatrice Inguì, 15 anni di Rivoli, frequentav­a il liceo Musicale di Vercelli

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