Privacy, lo stop del Garante al telemarketing di Vodafone
Prima erano le telefonate al telefono fisso, ora sono le (innumerevoli) chiamate al cellulare e persino gli sms a qualunque ora del giorno. Anche a chi ha chiesto di essere cancellato dai database. Basta telemarketing a chi non ha manifestato uno specifico consenso o a chi ha addirittura chiesto di non essere più disturbato. A ribadirlo, ieri, è stato il Garante per la protezione dei dati personali che si è espresso nei confronti di Vodafone accusata di aver effettuato, nel corso dei 18 mesi di verifica effettuata, fino a 2 milioni di telefonate promozionali e circa 22 milioni di sms senza un valido consenso degli interessati. Chi? Tutti. Clienti attuali e potenziali ma anche ex clienti che avevano cambiato compagnia. Vodafone, bisogna ammetterlo, non è nè la prima nè l’ultima azienda ad aver proposto offerte commerciali indesiderate ma oggi, dopo la legge contro le chiamate indesiderate e la nuova normativa europea il tema è molto sentito. Soprattutto dagli utenti che hanno cominciato a segnalare al Garante le telefonate e gli sms ricevuti nonostante esplicito diniego. Vodafone ha risposto che ha già messo in atto, dall’estate del 2017, misure per evitare contatti indesiderati. E si è detta «impegnata in un articolato programma di adeguamento alla nuova normativa europea». Basta che funzioni, direbbe Woody Allen.