Medtronic, la sfida 4.0 che fa risparmiare ospedali e sanità pubblica
Migliorare la qualità della vita dei pazienti cronici senza determinare un aggravio per i conti del servizio sanitario nazionale. È questa la sfida in cui è impegnata la comunità delle imprese che operano nel settore della salute.il gruppo statunitense Medtronic, guidato in Italia dal manager Michele Perrino, ha individuato una strada per conciliare queste esigenze in apparenza contrapposte.
L’impostazione di Medtronic per il trattamento dei pazienti che necessitano di cure di lungo periodo si basa su un monitoraggio costante, su un follow up delle condizioni cliniche che deve avere per protagonisti medici, ospedali e pazienti. «A questo scopo abbiamo messo a punto soluzioni di telemedicina come il programma Home Doctor 2, sviluppato in collaborazione con Telecom Italia. In pratica, il paziente invia i propri dati a un sistema di raccolta gestito da Medtronic che invierà successivamente le informazioni ai centri di controllo degli ospedali e ai presidi territoriali.
«Il trend nella gestione del paziente cronico è quello della deospedalizzazione ma questo richiede una costante comunicazione tra i pazienti e le strutture mediche, ospedali e Asl», sottolinea Perrino. I nuovi modelli sanitari basati sul valore sono stati sviluppati, tra gli altri, da Michael Porter, della Harvard University. Di fronte a numeri che indicano come il 38% degli italiani soffrano di una patologia cronica «diventa indispensabile assumere una visione olistica integrata in modo da limitare la variabilità degli esiti terapeutici e usare le risorse in maniere più efficiente», aggiunge Perrino.
Medtronic, multinazionale statunitense del biomedicale, fondata nel 1949 è presente in Italia con oltre 2.400 dipendenti. La società è specializzata nei trattamenti delle malattie croniche, cardiovascolari, renali e nel diabete, ma opera in oltre 70 diversi ambiti terapeutici. Medtronic nei prossimi anni punta a crescere a tassi superiori al 5-6% annuo e ha deciso di puntare sempre di più sui servizi basati sui software e i database che consentono di raccogliere dati clinici dei pazienti. «Attualmente gestiamo un database che coinvolge oltre 120 ospedali in tutta Europa e questo settore genera per noi un ricavo contrattualizzato di circa 3 miliardi di euro favorendo il controllo della spesa pubblica per i sistemi sanitari nazionali», conclude Perrino.