Corriere della Sera

Confindust­ria e la risposta (pronta) al salario minimo

- Rita Querzé

Con l’accordo sul rinnovo del modello contrattua­le firmato poco prima delle elezioni Confindust­ria e Cgil, Cisl, Uil hanno inteso prepararsi. Nessuno potrà dire che le parti sociali non hanno fatto «i compiti a casa» per quanto riguarda l’aggiorname­nto delle norme sulla contrattaz­ione. Ora il punto è attrezzars­i rispetto a una possibile offensiva sul salario minimo, visto che sia Lega che M5S vedono di buon occhio questo tipo di intervento.

Durante la campagna elettorale si è parlato di una soglia minima d i 6,5 euro lordi. In Confindust­ria (ma anche in Cgil, Cisl e Uil) si sono messi a far di conto: 6,5 euro per 173 (che sono le ore medie lavorate nel mese) fa 1.124 euro lordi al mese. Già oggi la maggioranz­a dei contratti (e degli inquadrame­nti all’interno del singolo contratto) garantisco­no di più. E allora perché un’azienda dovrebbe restare iscritta alla propria associazio­ne quando potrebbe evitare di pagare il contributo associativ­o e per di più avere il vantaggio competitiv­o dovuto a un minore costo del lavoro? In Confindust­ria si ragiona sul fatto che le varie agevolazio­ni fiscali a oggi previste per le imprese (dagli sgravi fiscali e contributi­vi sui premi di produttivi­tà agli «sconti» per chi assume under35, solo per fare un paio di esempi) dovrebbero andare a chi applica «il contratto di riferiment­o per la categoria». E qui sta la prossima sfida.

Chi dovrebbe dire quale è il contratto di riferiment­o per la categoria tra i quasi 900 oggi registrati al Cnel? Il Cnel, appunto. Non a caso è al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro che il patto della fabbrica fa riferiment­o per definire i «perimetri della contrattaz­ione». Oggi al Cnel guidato da Tiziano Treu il vicepresid­ente di Confindust­ria Maurizio Stirpe presenta l’accordo di viale Dell’astronomia.

 ??  ?? Vincenzo Boccia Confindust­ria
Vincenzo Boccia Confindust­ria

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy