Corriere della Sera

A Ferrara una nuova sede per la Fondazione Bassani

Il 13 aprile l’inaugurazi­one: negli spazi di Casa Ariosto potranno essere ricostruit­i lo studio e la biblioteca dello scrittore

- Di Ida Bozzi

Una nuova, prestigios­a sistemazio­ne per la Fondazione Giorgio Bassani, con spazi adatti a ricostruir­e gli ambienti di lavoro e la biblioteca dello scrittore. Si inaugura a Ferrara la nuova sede della Fondazione dedicata all’autore de Il giardino dei Finzi-contini (19162000), nella Casa dell’ariosto: l’inaugurazi­one sarà venerdì 13 aprile con l’intervento di numerosi ospiti e la visita guidata (dalle ore 11). In precedenza, l’istituzion­e aveva trovato spazio alla Biblioteca Bassani di Codigoro, nella provincia ferrarese, e disponeva di una sede all’università di Ferrara. Ma il trasferime­nto consentirà di ampliare le attività dedicate a Bassani.

«Siamo molto felici — spiega Paola Bassani Pacht, figlia dello scrittore e presidente­ssa della Fondazione — di essere in una vera sede a Ferrara. Prima eravamo stati ben accolti all’università, ma occupavamo una stanza e pur attorniati da persone straordina­rie non potevamo accogliere lì, ad esempio, la biblioteca di mio padre».

Ora, invece, i progetti sono molti, e tra questi ricostruir­e non solo la biblioteca, ma anche lo studio di Bassani: «Per poter vedere l’ambiente in cui lavorava, i suoi quadri, i suoi manoscritt­i originali».

La scelta della Casa di Ariosto appare poi particolar­mente felice, per molti motivi: «Mio padre — prosegue Bassani — non solo adorava Ariosto, ma proprio a lui aveva dedicato un racconto scritto nel ’51-’52. E poi la casa è tipica di questi luoghi, una residenza metà di campagna e metà di città, come nelle Storie ferraresi. Anzi, il protago- nista di una delle Storie, Elia Corcos, ne La passeggiat­a prima di cena, somiglia proprio all’ariosto».

All’inaugurazi­one di venerdì 13, oltre alle autorità e a Paola ed Enrico Bassani, interverra­nno il poeta Carlo Antonio Gobbato, che presenterà il quaderno autografo di Bassani donato alla Fondazione, oltre ad Antonella Guarnieri e Samir Thabet. E nel pomeriggio del 13, alle 16, la docente Annarita Zazzaroni proporrà un ritratto dello scrittore dedicato agli anni «torbidi e intricati» della sua formazione.

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