È il Masters di Tiger L’america sogna il ritorno del vero re
L’ultima volta che ha giocato ad Augusta era il 2015, e finì 17°. L’ultima volta che uscì dalla clubhouse dell’esclusivo circolo della Georgia indossando la giacca verde era il 2005. Eppure sono bastati t re tornei chiusi nei primi 5 dopo due anni di nulla per tornare al passato, in piena era Tiger. Il Masters è il primo major della stagione del golf e quello al quale i giocatori tengono di più. Per i quattrini, sicuro, ma non solo. È che i l Masters è l’unico major che si gioca sempre s ul l o s te s s o ca mpo dal 1934, che vincerlo oltre alla famosa giacca verde ( Tiger ne ha 4, l a pri ma conquistata nel 1997) ti consente di entrare in un piccolo olimpo di uomini leggendari.
Però con Tiger anche il Masters ci guadagna. L’attesa per il torneo che inizia oggi ( in diretta su Sky dalle 21) è diversa, come i prezzi, come qualsiasi cosa dentro e fuori il campo Tiger Woods, nato a Cypress, in California, il 30 dicembre 1975, ha vinto 14 major ed è stato il primo sportivo a superare il miliardo di dollari tra premi e sponsor
( Afp)
dove hanno giocato gli uomini ( da pochi anni anche qualche donna) più importanti degli Stati Uniti compresi i presidenti come Dwight Eisenhower, che chiese più volte ( senza essere accontentato) l’abbattimento dell’albero alla buca 17 contro il quale spediva regolarmente la palla.
È l’effetto Tiger, il giocatore che ha cambiato il golf e che dopo 4 operazioni alla schiena e mille disavventure è tornato. Pure i bookmaker, che non badano molto alla nostalgia e al romanticismo, lo mettono tra i favoriti del torneo. Dovesse vincere, l’america impazzirebbe di gioia. Ma non stupitevi se s ul campo nessuno darà in escandescenza. La guida consegnata agli spettatori riporta in prima pagina le regole di « condotta ed etichetta » . Chi si l ascia andare viene cacciato dal circolo. Tiger o non Tiger.