«Soundtracks», la musica racconta la storia del Novecento
We shall overcome / we shall overcome / we shall overcome someday / here in my heart, I do believe / we shall overcome someday… Supereremo tutto questo, supereremo tutto questo, supereremo tutto questo un giorno, qui nel mio cuore, io credo profondamente che supereremo tutto questo un giorno...
Ventotto agosto 1963, Joan Baez canta davanti a un milione di persone sul piccolo podio davanti al Lincoln Memorial. La marcia su Washington D. C., con il famoso discorso del « sogno » di Martin Luther King, è l’inizio di un lungo cammino verso l’uguaglianza e l’integrazione. Quattro apri- le 1968, il reverendo King è assassinato, ucciso da un colpo di fucile a Memphis. La reazione violenta dei neri divampa in tutta l’america. Nei cortei si canta ancora We shall overcome.
Ci sono canzoni che segnano un’epoca, diventano colonne sonore perché hanno fatto da sfondo a cambiamenti storici, sociali, culturali e politici. E « Soundtracks. Canzoni che hanno fatto storia » è la nuova serie di otto documentari della Cnn che si sofferma sui brani che hanno accompagnato eventi importanti ( Sky Arte, martedì, 21.15). Sono brani che hanno raccontato la guerra in Vietnam o seguito la tragedia dell’uragano Katrina a New Orleans o cantato lo sbarco sulla Lu- na. Ormai una ricca bibliografia storiografica sta affrontando il tema dell’identità, costituita principalmente da quei « discorsi » regolati e condivisi socialmente. In questo quadro, anche la musica, il cinema, la tv, i fotoromanzi svolgono un compito fondamentale, raccontano a loro modo la storia del Novecento e la canzone diventa patrimonio fondamentale di ogni « storia sentimentale della società » .
La musica come « produttrice di senso comune storico » è ormai parte viva di quella ricerca che s’interroga sia sull’uso pubblico della storia sia sulla pluralità delle fonti.