Corriere della Sera

Battaglia infinita a Gaza: 9 morti

Nove palestines­i uccisi dagli israeliani. L’esercito ebraico: colpa di Hamas. Onu e Ue: uso improprio di armi

- di Lorenzo Cremonesi

Ancora un venerdì di sangue nella Striscia di Gaza. Nove palestines­i morti negli scontri con l’esercito israeliano e migliaia i feriti. Le proteste erano iniziate una settimana fa con la Marcia del ritorno. Onu e Ue: uso improprio di armi. Le proteste continuera­nno fino al 15 maggio.

TEL AVIV Per il secondo venerdì consecutiv­o i confini della Striscia di Gaza sono tornati a vivere ore di scontri violenti tra i manifestan­ti palestines­i e l’esercito israeliano. Oltre 20.000 giovani si sono mobilitati nelle cosiddette «marce del ritorno» in cinque località sparse da nord a sud lungo i 64 chilometri di frontiera con il territorio israeliano. Sono zone di campi aperti, dove i cecchini israeliani, coadiuvati da sofisticat­i sensori elettronic­i e droni di ultima generazion­e, hanno gioco facile nel controllar­e i movimenti al di là della rete metallica e il filo

Le tensioni

Oltre 20 mila giovani si sono mobilitati nelle «marce del ritorno» in 5 località

spinato. Proprio per diminuire il rischio di essere colpiti, i manifestan­ti ora danno fuoco ai copertoni nella speranza che il fumo li nasconda almeno un poco. Ma con scarsi risultati. Ieri sera i palestines­i segnalavan­o almeno 9 morti.

Settimana scorsa tra i 15 e 20 palestines­i avevano perso la vita oltre a centinaia di feriti (sino a 750 secondo le fonti locali). I numeri però in questi casi vanno presi con le dovute precauzion­i, anche se vengono da fonti mediche a Gaza e talvolta sono confermati dagli osservator­i locali dell’onu: fanno parte di una guerra antica, che gioca anche a gonfiare o diminuire i bilanci delle vittime a seconda delle circostanz­e. Ieri sera l’ambasciato­re palestines­e all’onu, Ryad Mansour, segnalava almeno nove nuovi morti (incluso un bambino) e più di mille feriti. Sempre secondo la stessa fonte, i morti palestines­i nell’ultima settimana sarebbero una trentina.

Per il momento la popolazion­e israeliana appare comunque distratta, come se le nuove violenze fossero un fatto lontano, episodico, circoscrit­to. Il Paese è piuttosto assorbito dalle vacanze pasquali, con i religiosi che celebrano le feste in famiglia e il pubblico laico preso dalle passeggiat­e in Galilea e dai primi bagni sulle spiagge già affollate. Per i dirigenti del gruppo islamico Hamas, che dal 2007 governa su due milioni di palestines­i intrappola­ti nella «striscia della dispeosped­ali razione», le manifestaz­ioni sono per contro un tentativo fondamenta­le per rilanciars­i ad ogni prezzo sia tra il loro pubblico che sullo scenario internazio­nale. Il momento è propizio. Le crisi in Siria e Iraq paiono sopirsi, Isis per ora appare battuto. Così la questione palestines­e può tornare a dominare sulle notizie dal Medio Oriente. E a Gaza la situazione per la popolazion­e non fa che deteriorar­e. Il blocco israeliano, assieme a quello imposto col pugno di ferro dall’egitto contro Hamas alleata dei Fratelli Musulmani, rende l’esistenza dei civili sempre più difficile. I tagli all’elettricit­à sono endemici, manca acqua potabile, gli denunciano la mancanza di farmaci fondamenta­li, la disoccupaz­ione e l’impossibil­ità di movimento aggravano la frustrazio­ne.

I risultati per Hamas del resto non mancano. Già sia l’unione Europea che le Nazioni Unite chiedono un’inchiesta sull’eventuale «uso improprio» delle armi da fuoco da parte dell’esercito israeliano. L’inviato americano, Jason Greenblatt, invece chiede ai palestines­i di marciare «in modo pacifico» e soprattutt­o restare lontani dalle reti di confine. I palestines­i danno fuoco ai copertoni, lanciano bottiglie molotov e per lo più tirano sassi con le fionde. Il presidente Abu Mazen condanna le uccisioni mentre gli israeliani rispondono duri. «Hamas vuole approfitta­re delle marce per inviare terroristi nel nostro territorio. Non lo permettere­mo. I nostri soldati mantengono le stesse regole d’ingaggio, sparano contro chi cerca di passare. Ma prima di tutto i soldati utilizzano lacrimogen­i e proiettili di gomma», dichiarano i portavoce dell’esercito.

 ??  ?? Nel fumo Medici palestines­i evacuano una collega rimasta ferita al confine tra Israele e Gaza durante gli scontri (Foto Ap/hana)
Nel fumo Medici palestines­i evacuano una collega rimasta ferita al confine tra Israele e Gaza durante gli scontri (Foto Ap/hana)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy