Corriere della Sera

«Sono a casa mia e ci resto Cercano il mago Zurlì, non un possibile premier»

De Siervo: io nel totonomi? Non faccio politica

- Virginia Piccolillo

ROMA «Voi non cercate un possibile presidente del Consiglio, voi cercate il mago Zurlì». Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte costituzio­nale, già ordinario di Diritto costituzio­nale all’università di Firenze, è tra i più quotati nel totonomi di capo di un futuribile governo gradito al presidente della Repubblica e non sgradito ai Cinque Stelle.

Lusingato?

«Per niente. Anzi sono piuttosto arrabbiato».

Di cosa?

«Che sia venuto fuori il mio nome».

E perché?

«Perché la voce è totalmente fasulla».

Nessuna richiesta?

«Ma no».

Nessun contatto?

«Ma proprio no».

Sondaggi?

«Nulla di nulla».

Quindi non è venuto a Roma e non progetta nei prossimi giorni di fare un salto al Quirinale o dintorni.

«No, le rispondo al telefonino dalla mia bella casa di Settignano. Un borgo a due passi da Firenze con una bella vista sulla città, dove ho insegnato e dove rimango».

La prospettiv­a però è di quelle che molti valuterebb­ero volentieri prima di scartare.

«Le dico la verità. Sono un professore, mi dedico ai miei studi e talvolta, nel fine settimana, ad alcune mansioni di giardinagg­io».

E non si annoia?

«No. Anzi. Sto scrivendo due saggi e alcuni articoli. E ,a dire il vero, sono un po’ in ritardo sui tempi di consegna. Oserei dire sono un po’ con l’acqua alla gola».

Di cosa si sta occupando?

«Di molte cose. L’opera omnia di Aldo Moro, l’opera omnia di Giorgio La Pira...».

Davvero non le piacerebbe un impegno attivo e di rilievo nella vita istituzion­ale del Paese?

«Ma io ho 76 anni».

C’è chi ne ha di più e non ha alcuna intenzione di lasciare la scena politica.

«Io no. Sono in pensione e voglio rimanerci».

In genere si dice così quando la proposta non si è ancora concretizz­ata del tutto. Salvo poi mantenersi la possibilit­à di cambiare idea...

«Le ripeto. Né io ne ho alcuna intenzione, di assumere quell’incarico, né, allo stato dei fatti, mi risulta alcuna sollecitaz­ione».

Ecco appunto: allo stato dei fatti. In questo momento forse, vista la situazione in divenire, è un po’ prematuro. Magari quando i tempi maturerann­o...

«Non faccio politica. Non sono presente in organi collegiali. Sono un vecchio professore. Vuole che le dica cosa penso? Non avrei alcuna capacità nel ruolo di presidente del Consiglio».

Questo non lo dice per civetteria? «Assolutame­nte no».

Neanche per un governo transitori­o?

«C’è un ottimo presidente del Consiglio facente funzioni che fa egregiamen­te il suo lavoro. Al massimo posso organizzar­e un convegno su quanto è difficile la governabil­ità nel nostro Paese».

Per questo non basterebbe un suo studente? Le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti, non serve un presidente emerito della Corte costituzio­nale per notarle.

«Non creda. Non è da tutti. Su questo argomento potrei dare un contributo approfondi­to abbastanza originale».

Ma se i partiti non riuscisser­o a trovare un’intesa politica e rimanesse aperta solo la possibilit­à di un governo che abbia come scopo principale quello di riscrivere una legge elettorale, quel contributo originale potrebbe tornare utile. Lei non sarebbe disponibil­e neanche per un governo così?

«Voi volete uno che, con la bacchetta magica, cavi il Paese fuori dai guai. Non cercate un possibile presidente del Consiglio, cercate il mago Zurlì. Mi dispiace. Io non sono disponibil­e».

Vogliono uno con la bacchetta magica che tiri fuori il Paese dai guai... Io non sono disponibil­e e c’è già un ottimo capo del governo facente funzioni

La sorpresa

«Mi fa arrabbiare che sia uscito il mio nome E allo stato non ho ricevuto sollecitaz­ioni»

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Ugo De Siervo, 76 anni, professore di Diritto costituzio­nale, è stato giudice della Consulta dal 2002 al 2011, guidando la Corte negli ultimi 5 mesi
Chi è Ugo De Siervo, 76 anni, professore di Diritto costituzio­nale, è stato giudice della Consulta dal 2002 al 2011, guidando la Corte negli ultimi 5 mesi

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