Corriere della Sera

La dirigente in vacanza alle Hawaii con i permessi della legge 104

Trento, nei giorni concessi per assistere la madre girava il mondo. È ai domiciliar­i

- Dafne Roat

TRENTO New York, Hawaii, Parigi. Capodanno nella Grande Mela, dal 28 dicembre 2013 al 4 gennaio 2014, ma i primi giorni dell’anno, sulla carta, era in servizio. E poi c’è quel volo charter della compagnia aerea «Neos» del 23 febbraio 2015 per le Maldive. Sui documenti era in permesso di cura, ex legge 104, per l’anziana madre. Solo esempi.

Lei, battaglier­a ex dirigente del Cue (Centrale unica di emergenza) di Trento, ed ex presidente del collegio degli infermieri del Trentino, arrestata nei giorni scorsi su richiesta del pubblico ministero Marco Gallina per truffa aggravata ai danni della Provincia di Trento e peculato, parla di «errori formali». Non era lei a compilare la modulistic­a relativa ai permessi, spiega il suo avvocato: «Chiariremo tutto».

Luisa Zappini, che è ai domiciliar­i, ha scelto il silenzio davanti al gip per l’interrogat­orio di garanza. «Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo male» sussurra al suo avvocato all’uscita dall’aula.

La lista dei viaggi sarebbe lunga. La Procura contesta 28 episodi di truffa per i viaggi con i permessi di cura e 22 episodi di peculato per quell’uso troppo disinvolto dell’auto di servizio della Protezione civile. Come quella volta che utilizzò la Fiat Bravo della Provincia per andare a prendere l’aereo a Venezia, diretta a Parigi. Era il 17 giugno 2016. La cella telefonica indica che Zappini quel giorno era a Brentino Belluno al rientro dal viaggio in Francia, per il quale avrebbe usato uno dei permessi grazie alla legge 104.

Nelle 31 pagine di ordinanza del gip vengono indicati date, luoghi, orari, luoghi accertati grazie a telecamere e celle telefonich­e. Un lavoro certosino quello della squadra mobile, che ha ricostruit­o anni di uso disinvolto dei permessi grazie alla legge 104 e dell’auto di servizio da parte dell’ex dirigente.

Un «sistema» di vita, secondo gli inquirenti, che sarebbe costato alla Provincia 10.000 euro. Gli episodi sarebbero tanti e l’atto d’accusa traccia un quadro sull’utilizzo indiscrimi­nato dei permessi dovuto anche ai mancati controlli da parte della Provincia che si è accorta solo nel 2018 che qualcosa non tornava nelle richieste dei permessi di cura e delle «missioni» di lavoro dell’ex funzionari­a. Tanto che il dirigente del personale il 29 gennaio scorso aveva chiesto chiariment­i su un viaggio a Riva del Garda del 19 gennaio. Lei aveva spiegato che quel giorno, tra le ore 7 e le 7.30, si era incontrata con un ispettore dei Vigili del fuoco. Ma i tabulati del Telepass sono «incompatib­ili — scrive il gip — con le dichiarazi­oni dell’ex dirigente, smentita anche dall’ispettore dei Vigili».

In realtà il 19 gennaio Zappini era nella scuola di formazione Barelli, dove insegna. Un impegno che nulla aveva a che fare con il suo lavoro per la Protezione civile.

Poi c’è il tentativo di «aggiustare» le cose. Zappini — evidenzia il gip — quando ha saputo dai media dell’inchiesta avrebbe cercato di «porre rimedio strumental­izzando suoi collaborat­ori». Sfogliando le pagine dell’ordinanza spuntano le dichiarazi­oni delle sue ex segretarie, che incastrano l’ex dirigente del Cue. «Ci disse — si legge— che non poteva essere stata in permesso per la legge 104 il giono 27 novembre. Asseriva che certamente vi era stato un errore... quel giorno lei era in ferie...». E ancora: «Questo documento l’ho personalme­nte compilato usando una penna blu, su esplicita direttiva della Zappini».

Davanti al giudice Dipendente della Provincia, ieri si è avvalsa della facoltà di non rispondere

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Ex dirigente Luisa Zappini lavorava alla Centrale unica per l’emergenza

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