A 5 anni dona i suoi risparmi a chi ha curato la mamma
Milano, il medico commosso: «Ha detto che sono per la ricerca»
Oncologo Il vicedirettore del dipartimento di senologia chirurgica dell’istituto europeo di oncologia di Milano, il dottor Pietro Caldarella, 50 anni a maggio (foto sopra), e la busta con le monetine che gli ha donato il figlio di una donna curata allo Ieo per un tumore
(a destra, foto da Facebook) del bimbo di perdere la madre si sovrappongono al dolore del medico che ha visto morire un fratello per un cancro al polmone. Sono frammenti di vite che si incontrano, con uno sguardo nonostante tutto ottimista sul futuro. Nel nome della ricerca.
L’amore immenso per la madre, la gratitudine verso chi l’ha curata, il riconoscimento per i dottori che lavorano con umanità. Ma il gesto di Giovanni è anche il segnale che spesso — come viene commentato su Facebook — la saggezza sta nei bambini.
Se a 5 anni Giovanni capisce l’importanza dei fondi per la ricerca, perché solo così i malati possono essere aiutati, perché i finanziamenti pubblici in Italia per la scoperta di cure più efficaci continuano a scarseggiare?
La spesa italiana in Research&development resta al di sotto delle media Ue: l’1,29% del Pil nel 2016, contro il 2,03% degli standard europei. Quarantacinque centesimi donati da un bimbo quanto possono valere allora? «Per lui era tutto ciò che aveva — scrive su Facebook una collega di Caldarella —. Credo sia stata una delle donazioni più grandi che abbiamo mai ricevuto. Quella di un piccolo cuore felice».
Ne Il Piccolo principe lo scrittore francese Antoine de Saint-exupéry ci fa riflettere: «Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano». Forse il gesto di Giovanni può aiutarci a ricordarcene più spesso: e a ricordarlo soprattutto a chi decide quanto finanziare la ricerca in Italia. Soldi che possono servire a salvare altre mamme, come quella del bimbo di 5 anni venuto a Milano dalla Sardegna. ● La settimana prossima ci sarà una cerimonia simbolica per donare i risparmi del bambino ai medici, attraverso la Fondazione dello Ieo che sostiene la ricerca oncologica