GLI STATI UNITI, LA SIRIA E IL DILEMMA TRUMP: FURBO O INCOMPETENTE?
Quando proclama di voler ritirare le forze Usa dalla Siria, il presidente Donald Trump è straordinariamente furbo o è straordinariamente incompetente? Il dubbio amletico circola nei salotti buoni di Washington, e la risposta non è scontata. I sostenitori del capo della Casa Bianca fanno osservare che Russia, Iran e Turchia controllano ormai, direttamente o per il tramite di Assad, la quasi totalità del territorio siriano. La presenza di duemila uomini delle forze speciali statunitensi ha poco rilievo per le operazioni sul terreno ora che l’isis è stato battuto, ma produce un cruciale effetto politico: Mosca, Teheran e Ankara, che hanno strategie e obbiettivi diversi, invece di litigare tra loro si ricompattano contro la presenza americana. La cosa più saggia è dunque quella di andarsene, lasciando l’aviazione a sorvegliare. Furbissimo. Ma alcuni consiglieri del Presidente, soprattutto il generale Mattis, hanno fatto osservare a Trump che l’isis non è stato completamente battuto e tende anzi a riorganizzarsi. E che in ogni caso sarebbe un segnale sbagliato «regalare» il territorio siriano a Russia, Teheran e Turchia visto che la sola presenza delle forze speciali americane intralcia le loro strategie. Allora, furbo o incompetente? Il compromesso raggiunto nelle stanze più segrete della Casa Bianca (ritiro sì, ma non subito) lascia irrisolto il dilemma. Forse le due definizioni sono entrambe eccessive. Forse (anzi, probabilmente) sulla Siria come su tante altre questioni di politica internazionale Donald Trump vuole soltanto fare, il più presto possibile, quello che ha promesso in campagna elettorale. Più che mai ora che si sente di nuovo in campagna, per puntare alla rielezione nel 2020. L’amleto della Casa Bianca, dopotutto, non è tanto difficile da decifrare.