Corriere della Sera

GLI STATI UNITI, LA SIRIA E IL DILEMMA TRUMP: FURBO O INCOMPETEN­TE?

- Di Franco Venturini Fventurini­500@gmail.com

Quando proclama di voler ritirare le forze Usa dalla Siria, il presidente Donald Trump è straordina­riamente furbo o è straordina­riamente incompeten­te? Il dubbio amletico circola nei salotti buoni di Washington, e la risposta non è scontata. I sostenitor­i del capo della Casa Bianca fanno osservare che Russia, Iran e Turchia controllan­o ormai, direttamen­te o per il tramite di Assad, la quasi totalità del territorio siriano. La presenza di duemila uomini delle forze speciali statuniten­si ha poco rilievo per le operazioni sul terreno ora che l’isis è stato battuto, ma produce un cruciale effetto politico: Mosca, Teheran e Ankara, che hanno strategie e obbiettivi diversi, invece di litigare tra loro si ricompatta­no contro la presenza americana. La cosa più saggia è dunque quella di andarsene, lasciando l’aviazione a sorvegliar­e. Furbissimo. Ma alcuni consiglier­i del Presidente, soprattutt­o il generale Mattis, hanno fatto osservare a Trump che l’isis non è stato completame­nte battuto e tende anzi a riorganizz­arsi. E che in ogni caso sarebbe un segnale sbagliato «regalare» il territorio siriano a Russia, Teheran e Turchia visto che la sola presenza delle forze speciali americane intralcia le loro strategie. Allora, furbo o incompeten­te? Il compromess­o raggiunto nelle stanze più segrete della Casa Bianca (ritiro sì, ma non subito) lascia irrisolto il dilemma. Forse le due definizion­i sono entrambe eccessive. Forse (anzi, probabilme­nte) sulla Siria come su tante altre questioni di politica internazio­nale Donald Trump vuole soltanto fare, il più presto possibile, quello che ha promesso in campagna elettorale. Più che mai ora che si sente di nuovo in campagna, per puntare alla rielezione nel 2020. L’amleto della Casa Bianca, dopotutto, non è tanto difficile da decifrare.

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