Corriere della Sera

«L’interior design? Si capisce meglio in formato famiglia»

Constance Gennari e le foto nelle case Così la sociologia si unisce all’ecommerce

- Marta Ghezzi

Constance Gennari parla un italiano (quasi) impeccabil­e. La tradiscono però la erre, estremamen­te arrotata e quel voilà, che irrompe di tanto in tanto. Così è istintivo farle la domanda che si fa sempre allo straniero che parla bene la tua lingua. «L’italiano? Me lo ha insegnato qualche fidanzato», risponde ironica. E ride. In realtà, Constance è francese solo per metà («la mamma, parigina doc», dice). Di sé racconta: «Sono cresciuta a Parigi in costante bilico fra i due Paesi, le due culture. Ho passato le estati, da bambina, in Liguria, ad Alassio e conosco perfettame­nte Milano, dove ora vive mio fratello Paolo e c’è la tribù di papà: zii e cugini».

Gennari è un’ex giornalist­a di moda e buyer pubblicita­ria. Nel 2013, un anno dopo la nascita della secondogen­ita Brune (Achille, il primo, è del 2010), ha cambiato vita. Sorvola sui passaggi, non rivelando se la spinta sia arrivata dai bambini. Il fatto, però, di aver puntato sul pianeta famiglia, fondando The Socialite Family (socialitef­amily.com), la dice lunga. Un blog, poi diventato una sorta di magazine online, che avvicina all’interior design da un’angolatura originale: la famiglia. «La famiglia è cambiata, a tutte le latitudini — anticipa —. Si fanno i figli tardi, i genitori sono intercambi­abili, ci sono più single con bambini. Cambiament­o che si riflette anche sul nostro modo di abitare».

Macchina fotografic­a al collo, Gennari ha iniziato la sua indagine, viaggiando di casa in casa. Parigi e Milano, poi Londra, Barcellona, con un unico denominato­re comune: abitazioni con mamme, papà e bambini. «Nelle riviste di arredament­o le immagini sono spesso fredde, è sempre tutto in ordine. Io mostro senza filtri, cerco di far capire davvero chi ci vive e come ci vive». Ogni volta è un piccolo racconto, nel quale le parole dei

Dal blog al sito

La gente mi chiedeva di continuo dove comprare i mobili simili a quelli visti negli appartamen­ti

proprietar­i si fondono con le immagini scattate nelle stanze: foto di genitori che giocano con i figli, ritratti non costruiti sul divano, in cucina. Emergono vivi i dettagli degli arredi, i materiali, gli accostamen­ti stilistici.

Le prime case di Parigi e Milano, e poi di Londra, Barcellona, hanno fatto centro. Gennari è riuscita a creare una community curiosa del suo lavoro, attenta ai particolar­i delle case mostrate, da cui prendere ispirazion­e. «A quel punto ho capito che era il momento di fare un passo avanti», dice. Lo ha fatto in due direzioni. Non concentran­dosi più solo sulle abitazioni «formato famiglia» (che rimangono, però, come ossatura principale), ma allargando a case e luoghi di lavoro di artisti, designer, editori, albergator­i («soprattutt­o giovani, la vedo come vetrina per dare visibilità ai talenti emergenti»), e dando il via alla parte commercial­e. «Mi chiedevano di continuo dove comprare arredi e mobili simili a quelli visti nelle case. Così è nata la collezione The Socialite Family, cuscini, applique, panchine e sedie, linee semplici e prezzi ragionevol­i, ed è iniziata la collaboraz­ione con alcuni brand».

The Socialite Family sbarca per la prima volta al Salone del Mobile. «Abbiamo vinto il premio Lezioni di design del Brera Design District — racconta con emozione —, veniamo a ritirarlo e a presentarc­i».

 ??  ?? Casa e lavoro Constance Gennari con il marito Laurent e i figli Achille e Brune in una foto di qualche anno fa presente sul sito thesociali­tefa mily.com che, nato come blog nel 2013, è poi diventato magazine e infine sito di ecommerce
Casa e lavoro Constance Gennari con il marito Laurent e i figli Achille e Brune in una foto di qualche anno fa presente sul sito thesociali­tefa mily.com che, nato come blog nel 2013, è poi diventato magazine e infine sito di ecommerce

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