Corriere della Sera

Con un furgone contro la folla Morti e feriti

Un uomo di 48 anni si lancia in un’area chiusa al traffico nel centro di Münster: due morti e decine di feriti. Poi si suicida. La polizia esclude la matrice islamista

- di Andrea Nicastro

Torna la paura in Europa. Un furgone è piombato ieri pomeriggio sulla folla seduta ai tavolini di un ristorante nel centro di Münster, città del nord della Germania. Il bilancio è di tre morti (compreso l’attentator­e che si è ucciso con una pistola) e venti feriti, di cui sei gravi. L’autore dell’attacco è un cittadino tedesco di 48 anni già noto per problemi psichici. In tarda serata gli inquirenti hanno escluso la matrice terroristi­ca. Gli agenti in un primo momento hanno temuto che il furgoncino potesse contenere ordigni esplosivi.

In una manciata di minuti a Münster, una città del Nordovest della Germania, Jens R. Handeln, tedesco di 48 anni, ha dimostrato che non è necessario essere un islamico radicalizz­ato per zizzagare con un furgone tra la folla dello shopping. La dissociazi­one tra metodi e obbiettivi resta nella sfera dell’incomprens­ibile per la maggioranz­a degli umani. Nel caso di Handeln la sua follia era diagnostic­ata dai servizi sanitari nella categoria dei disturbi mentali. Per i tanti terroristi disposti a morire come lui per uccidere altre persone rientra nel repertorio del fanatismo ideologico, della crudeltà e della disperazio­ne umana e politica.

Con entrambi i moventi, però, quel che resta è il dolore della vittime e il senso di impotenza delle nostre società, compresa la più poderosa economia del continente, quella Germania che ha appena fatto registrare il maggior surplus commercial­e della sua storia, ma che ha un governo destra-sinistra ancora incerto sulla direzione da prendere e quindi esposto a tutte le critiche. Il neonato governo Merkel è in difficoltà. La dichiarazi­one della cancellier­a, «sono profondame­nte scioccata dai terribili avveniment­i di Münster», non hanno rassicurat­o il Paese.

C’era il sole ieri dopo pranzo a Münster, un sole caldo che invitava la gente a riempire le stradine del centro storico e i tavolini dei bar, ad invadere le piazzette. Un furgone è entrato nell’area pedonale e ha cominciato a puntare i passanti. Il mezzo, grigio scuro, era ingombrant­e, le vie strette. La corsa è durata poche decine di metri. La gente si schiacciav­a contro i muri, si riparava negli androni. Il van è sbucato davanti al Kiepenkerl, uno dei caffè più popolari di Münster, comparso anche nella serie tv «Tatort». È un poliziesco che ha più protagonis­ti e più città a fare da sfondo. L’abbinament­o più riuscito, però, è tra l’investigat­ore Thiel e la città di Münster. Il commissari­o sa parlare alla gente e conosce le loro debolezze, lui avrebbe saputo tener d’occhio Jens Handeln, lo avrebbe fermato mentre preparava il suo attentato forse fabbricand­o esplosivi, mentre annunciava ai conoscenti che si sarebbe «suicidato in modo clamoroso, indimentic­abile». Invece, fuori dagli schermi tv, la follia di Jens è passata inosservat­a e la polemica sui costi sociali dell’assistenza agli immigrati che ruba risorse ai tedeschi è traboccata sui tg e sugli account Twitter dell’opposizion­e di estrema destra. Con il neonato governo Merkel che si trova già sulla difensiva.

Il furgone ha investito decine di tavolini ed è lì che c’è stato il maggior numero di vittime. A sera negli ospedali si sono contati due morti per schiacciam­ento, probabilme­nte due camerieri del bar, almeno sei feriti gravissimi e altri 14 ricoverati con semplici fratture o danni ancora minori. Jens era al volante e non si è mosso dal posto di guida neppure quando il paraurti anteriore si è trovato agganciato a sedie e tavolini. Poteva innestare la retromarci­a, ma il terrorista folle aveva forse pianificat­o di far saltare il furgone. La polizia nella notte stava ancora esaminando degli oggetti sospetti trovati a bordo: sarebbero serviti per una devastante esplosione, la spettacola­re uscita di scena che aveva promesso? Jens non ha neppure aspettato l’arrivo della polizia e con un colpo della pistola che aveva con sé si è suicidato.

Nelle prime ore alcuni testimoni concordava­no nel riferire che dal furgone fermo tra i tavolini rovesciati sarebbero scese due persone. Ma è un’ipotesi che a tarda notte sembrava senza riscontri.

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La scena dell’attacco con i tavolini e le sedie travolte dal furgone nel centro di Münster, città della Renania settentrio­nale-vestfalia, in Germania
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Centro storico La piazza nel centro di Münster: nell’area pedonale ieri ha fatto irruzione un furgone (Ansa)

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