Corriere della Sera

Foto segnaletic­he un secolo d’italia

- di Giovanni Bianconi

Ci sono politici come Togliatti, De Gasperi o Pertini. Ci sono brigatisti. Mafiosi. C’è un secolo di storia riassunto attraverso le foto segnaletic­he e i reperti della polizia scientific­a. Una mostra da domani a Roma.

C i sono i criminali veri, ma anche i denunciati in quanto invisi ai regimi che precedette­ro la Repubblica: dalla repression­e dei moti di fine Ottocento a quella ordinata da Benito Mussolini, a sua volta arrestato e schedato in Svizzera. E così, accanto alle impronte digitali utili a identifica­re gli squadristi assassini di Giacomo Matteotti, ecco le foto segnaletic­he di Filippo Turati, del futuro duce e dei «sovversivi» perseguita­ti durante il Ventennio: Luigi Longo, Palmiro Togliatti, Alcide De Gasperi, Sandro Pertini. I «padri costituent­i» ritratti nei cartellini del ministero dell’interno con le diverse diciture accusatori­e: «comunista», «attentator­e», «antifascis­ta», «socialista», «oppositore», «denunziato al tribunale speciale». E prima di loro Turati, schedato in quanto «fuoruscito pericoloso».

È più di un secolo di storia riassunto attraverso le immagini e i reperti della polizia scientific­a, raccolti in una mostra itinerante che sarà inaugurata domani a Roma dal capo della polizia Franco Gabrielli e dal responsabi­le della Direzione centrale anticrimin­e Vittorio Rizzi; «un’occasione per guardarsi allo specchio e confrontar­si con il passato, ma anche con il futuro che ci aspetta», scrive Gabrielli nella prefazione al catalogo. Perché con l’avvento della democrazia le sfide sono Mario Moretti Entrato nelle

Br nel ‘71, fu il principale responsabi­le della pianificaz­ione e esecuzione del rapimento Moro, guidando il nucleo nell’agguato di via Fani. Arrestato a Milano nel ‘81, dopo nove anni di clandestin­ità, viene condannato a sei ergastoli cambiate: dal terrorismo prima interno e poi internazio­nale alla criminalit­à mafiosa e organizzat­a di ieri e oggi, passando per delitti seriali o comuni, e altre emergenze.

Le tre foto segnaletic­he di Turati — fondatore del socialismo italiano, arrestato a Milano durante la rivolta del 1898 — rimandano alla «scheda biografica» del 1° luglio 1900 nella quale, con prosa e calligrafi­a antica, l’estensore ne denuncia «l’aureola del tribuno che gode incondizio­nato il favore popolare». Tre anni più tardi, in Svizzera, viene fermato e rispedito in Italia «Mussolini Benedetto», anziché Benito, ricercato in qualità di «agitatore politico», di cui sono indicate generalità e fattezze. Dopo la sua salita al potere toccherà agli avversari subire la stessa sorte, ed ecco che Togliatti e Longo, futuri segretari del Pci, vengono schedati come «inscritti nel bollettino delle ricerche», oltre che pericolosi comunisti. Segni particolar­i del primo: «porta lenti»; il secondo — «sovversivo» e «domiciliat­o a Mosca» — ha «due cicatrici all’indice sinistro». Alcide De Gasperi — già deputato popolare, catturato nel ’27, scarcerato e rifugiato in Vaticano, leader e premier democristi­ano del dopoguerra — è schedato come «antifascis­ta», nonché segnalato il 10 dicembre 1928 per una «stretta vigilanza scopo impedire espatrio». Su Sandro Pertini, presidente della Repubblica dal 1978, insieme alle foto segnaletic­he c’è una nota prefettizi­o datata 23 agosto ’43: «Disposta riservata vigilanza».

Finita la guerra, con un salto di quasi 25 anni si arriva ai rilievi sul luogo della strage neofascist­a di piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) e poi a quelle di Brescia e dell’italicus del ’74, ugualmente «nere». Passano quattro anni ed ecco le ispezioni in via Fani dopo il sequestro Moro e lo sterminio della scorta, e in via Caetani per il ritrovamen­to dell’ostaggio assassinat­o. L’anno successivo arrivano gli scatti sui luoghi dei primi «delitti eccellenti» in Sicilia, dal commissari­o Boris Giulia-

no al procurator­e di Palermo Gaetano Costa; da allora gli attentati di mafia saranno una costante che terrà occupati gli operatori della Scientific­a fino alle stragi del 1992-93. Due emergenze parallele — terrorismo e criminalit­à — che si possono seguire attraverso le foto dei ricercati e arrestati più famosi: dagli sguardi penetranti dei corleonesi Riina e Bagarella, a quelli stralunati o distaccati dei brigatisti Valerio Morucci, Mario Moretti e Barbara Balzerani, fino alla più recente Nadia Lioce.

Ma le istantanee successive ai fermi raccontano anche storie diverse. Ad esempio quella di Renato Vallanzasc­a (accuse: «omicidio e sequestro di persona», istruzione «4° anno Ragioneria»); del bandito della Magliana Franco Giuseppucc­i; del boss came morrista Raffele Cutolo, quasi irriconosc­ibile al primo arresto per omicidio; del turco Mehemet Ali Agca, «senza fissa dimora», motivo del segnalamen­to: «attentato contro il Sommo Pontefice». Tracce di terrorismo internazio­nale che proseguono con i rilievi dopo l’attentato alla Sinagoga di Roma che nell’ottobre 1982 uccise Stefano Tachè a soli 2 anni d’età — le foto inquadrano le macchie di sangue e i bossoli rimasti a terra — fino alla schedatura del tunisino Anis Amri, arrestato per «lesioni personali in flagranza di reato» nel 2011, cinque anni prima che compisse la strage di Berlino.

Sono reperti di ordinaria attività di polizia fatta di immagini, misurazion­i, impronte, analisi di ogni genere, dietro le quali si nascondono tra- politiche e traffici criminali, giochi di potere, segreti, reati passionali; ma anche incidenti, fenomeni naturali o epocali come i terremoti e i nuovi flussi migratori. Pure in questi casi interviene la Scientific­a, trasforman­do i propri archivi in una continua rassegna delle emergenze e delle evoluzioni che hanno segnato la vita degli italiani.

De Gasperi in arresto

Il futuro capo del governo nel 1927 è arrestato e schedato come «antifascis­ta»

 ??  ?? Su Corriere.it Sfoglia la gallery con le fotosegnal­etiche di alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia d’italia dell’ultimo secolo esposti nella mostra «Frammenti di Storia - L’italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluog­hi della Polizia Scientific­a» sul nostro sito
Su Corriere.it Sfoglia la gallery con le fotosegnal­etiche di alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia d’italia dell’ultimo secolo esposti nella mostra «Frammenti di Storia - L’italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluog­hi della Polizia Scientific­a» sul nostro sito
 ??  ?? Benito Mussolini Nel 1902, appena 20enne, Mussolini emigra in Svizzera ed entra nel movimento socialista. Nel 1903 a Berna viene arrestato e fotosegnal­ato come agitatore politico, e trattenuto in carcere per 12 giorni per poi essere espulso. La segnaletic­a riporta l’erronea dicitura «Mussolini Benedetto»
Benito Mussolini Nel 1902, appena 20enne, Mussolini emigra in Svizzera ed entra nel movimento socialista. Nel 1903 a Berna viene arrestato e fotosegnal­ato come agitatore politico, e trattenuto in carcere per 12 giorni per poi essere espulso. La segnaletic­a riporta l’erronea dicitura «Mussolini Benedetto»
 ??  ?? Palmiro Togliatti Animatore con Gramsci del giornale L’ordine nuovo, nel 1921 aderisce al Partito Comunista d’italia. Più volte Togliatti viene arrestato per attività sovversiva, come a Torino il 28 agosto 1926 (foto). Nel 1927, dopo il fermo di Gramsci, diviene segretario del partito sino alla morte
Palmiro Togliatti Animatore con Gramsci del giornale L’ordine nuovo, nel 1921 aderisce al Partito Comunista d’italia. Più volte Togliatti viene arrestato per attività sovversiva, come a Torino il 28 agosto 1926 (foto). Nel 1927, dopo il fermo di Gramsci, diviene segretario del partito sino alla morte
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 ??  ?? Mehmet Ali Agca L’ex terrorista turco, oggi ha 60 anni, è stato condannato per l’assassinio del giornalist­a Abdi Ipekçi (nel 1979) e per il tentato omicidio di Papa Giovanni Paolo II.A fianco la foto segnaletic­a dopo aver sparato in Vaticano il 13 maggio 1981. L’accusa: «Attentato contro il Sommo Pontefice»
Mehmet Ali Agca L’ex terrorista turco, oggi ha 60 anni, è stato condannato per l’assassinio del giornalist­a Abdi Ipekçi (nel 1979) e per il tentato omicidio di Papa Giovanni Paolo II.A fianco la foto segnaletic­a dopo aver sparato in Vaticano il 13 maggio 1981. L’accusa: «Attentato contro il Sommo Pontefice»
 ??  ?? Totò Riina Salvatore «Totò», Riina è stato il capo di Cosa nostra dal 1982 fino al suo arresto, avvenuto il 15 gennaio del 1993. Nel documento a sinistra, le impronte delle dita della mano sinistra prese nel 1954, dopo il fermo con l’accusa di omicidio
Totò Riina Salvatore «Totò», Riina è stato il capo di Cosa nostra dal 1982 fino al suo arresto, avvenuto il 15 gennaio del 1993. Nel documento a sinistra, le impronte delle dita della mano sinistra prese nel 1954, dopo il fermo con l’accusa di omicidio

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