Corriere della Sera

Castagna (Bpm): il 2018 partito bene «Il risiko? Nel 2019»

- S. Rig.

● L’utile netto è stato di 558 milioni nel 2017, ma il board non ha proposto lo stacco di cedole per destinare ulteriori risorse alla dismission­e di Npl

Il primo bilancio dopo la grande fusione delle banche popolari di Milano e Verona è andato «oltre le attese» e il 2018 è iniziato con ottimismo. Lo ha detto l’amministra­tore delegato Giuseppe Castagna ieri davanti ai soci di Banco Bpm, presenti in assemblea con il 37,22 per cento del capitale: «I primi mesi dell’anno vanno bene, abbiamo indicazion­i positive», per cui si sta creando il «presuppost­o perché il 2018 sia un anno in cui i risultati migliorera­nno mese per mese». E questo nonostante «le incertezze politiche sulla formazione del governo pesino sulle prospettiv­e dell’attività bancaria», come ha sottolinea­to il presidente Carlo Fratta Pasini.

Nonostante l’utile netto di 558 milioni di euro, il consiglio di amministra­zione non ha proposto dividendo ai soci, preferendo destinare ulteriori risorse all’accelerazi­one del processo di dismission­e dei crediti deteriorat­i (Npl), portando da 8 a 13 miliardi le cessioni previste al 2020. Nessuno spazio invece per la nuova mano di «risiko», almeno fino al termine del 2019.

Da segnalare, infine, due nuovi soci importanti, entrambi con circa l’1 per cento del capitale. Si tratta dell’enpam, l’ente di previdenza di medici e dentisti e della Fondazione Crt di Torino, già socia storica di Unicredit.

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