Impresa al Sud, la carica dei 5.000 Dal turismo all’agricoltura bio
Lunedì la prima scadenza, fondi gestiti da Invitalia: finanziamenti fino a 50 mila euro
ROMA Tutto pare procedere a passo spedito. In ballo ci sono gli incentivi destinati a imprenditori under 36 residenti nelle regioni del sud Italia. Il meccanismo di agevolazione è stato ribattezzato «Resto al Sud» e già il nome sottolinea l’obiettivo di favorire lo sviluppo di giovani imprese, ancorandole alle aree del Mezzogiorno. L’operazione è partita a metà gennaio sotto la gestione di Invitalia, un primo bilancio, alla vigilia del termine del 9 aprile per esaminare le 209 richieste presentate il 15 gennaio, evidenzia che sono state già valutate oltre 600 domande di accesso agli incentivi. «Resto al Sud è una risposta di qualità alla domanda di lavoro e di impresa dei giovani nel Mezzogiorno e Invitalia sta assicurando tempi record di gestione per consentire un rapido avvio delle iniziative approvate, che ad oggi sono 210», spiega Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia.
Il buon esito di «Resto al Sud» è confermato dalle ulteriori 5 mila richieste in via di definizione sulla piattaforma on line di Invitalia (tra qualche settimana sarà possibile verificare tramite una App lo stato di avanzamento delle domande). L’incentivo prevede del resto un’agevolazione che copre fino al 100% delle spese di investimento: il 35% a fondo perduto, il restante 65% con un finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia delle Pmi. Gli interessi sono a carico dello Stato.
I dati indicano, inoltre, che la regione con il maggior numero di domande è la Campania, seguita da Sicilia, Calabria, Abruzzo, Sardegna, Puglia, Basilicata e Molise. Il 37% delle domande è riconducibile a imprenditori tra i 30 e i 35 anni, che nel 30% dei casi possiede un buon livello di istruzione (laurea, master, dottorato di ricerca). Circa la metà dei progetti riguarda il settore turistico-culturale. Al secondo posto ci sono le attività manifatturiere (con il 23% delle iniziative). Le proposte di nuove imprese già presentate prevedono investimenti per 130 milioni di euro e la creazione di oltre 7.300 posti di lavoro.