Visti i pacchetti tutte le parti invocano l’antitrust
Trascorse poche ore dalla pubblicazione del bando con cui Mediapro (nella foto il fondatore Roures) ha reso noti i pacchetti dei diritti tv del campionato, tutte le parti coinvolte hanno già ricominciato a chiamare in causa l’antitrust. Lo fa Sky, poiché una delle novità dell’invito a offrire è la vendita di prodotti audiovisivi con 270 minuti di produzione con pre e post partita (appetibili per Internet e compagnie telefoniche) con la commercializzazione degli spazi pubblicitari (valutati 170 milioni) gestita dallo stesso gruppo iberico. «Ma l’authority non aveva sottolineato che Mediapro da intermediario indipendente non avrebbe potuto produrre contenuti editoriali?» si chiedono ai piani alti di Santa Giulia. Del resto se Sky fosse interessata a gestire in proprio la pubblicità e il prodotto editoriale dovrebbe acquistare dei pacchetti accessori a parte. «Se mai l’antitrust intervenisse, sarebbe per vigilare sull’accordo commerciale fra Sky e Mediaset...» ribatte chi segue da vicino il dossier degli spagnoli. Morale: le offerte dovranno pervenire entro le 23.59 del 21 aprile; i minimi dei pacchetti non sono noti; qualora la soglia di 1,05 miliardi non venisse raggiunta, cosa succederebbe il 26 aprile, termine ultimo per i catalani per presentare la fideiussione da 1,2 miliardi? La palla è tra i piedi di Sky e di Mediaset: se non giocano all’attacco, la Lega partirà in contropiede con il canale.