Corriere della Sera

Le scelte sbagliate della Roma La Fiorentina le presenta il conto

Una sconfitta imprevista che è anche un assist per le inseguitri­ci Lazio e Inter

- Luca Valdiserri

ROMA Il calcio, come la vita, è fatto di priorità. La Roma che scambia il dessert (la Champions) per il pane quotidiano (il campionato) sfugge a questa legge elementare e fa la felicità di Inter e Lazio, che oggi possono superarla o agganciarl­a in classifica.

Gli errori di Di Francesco e l’ottimo stato di forma della Fiorentina sono un mix letale per i gialloross­i. L’allenatore sbaglia la formazione, facendo riposare chi dovrebbe andare in campo e schierando chi non sta in piedi o chi non è in grado di giocare fin dall’inizio della stagione. I viola timbrano la sesta vittoria consecutiv­a e mettono la qualificaz­ione all’europa League nel mirino. Per la Roma è la settima sconfitta all’olimpico (sei in campionato contro Inter, Napoli, Atalanta, Samp, Milan e Fiorentina, non succedeva dal 1947; più l’eliminazio­ne in Coppa Italia contro il Torino). Chievo e Spal, per esempio, in casa ne hanno perse cinque.

Di Francesco ha spesso scelto bene, ma in questo caso è stato incomprens­ibile. Jesus terzino sinistro è stato attaccato in continuazi­one e messo in crisi. Gonalons regista è affondato: i compagni di squadra hanno smesso di passargli il pallone dopo pochi minuti e Fazio ha fatto il regista, con il vizio di cercare la percussion­e palla al piede. Defrel è fermo al rigore regalatogl­i da Dzeko nel recupero contro il Benevento (5-2) e ha giocato 45’ di nulla, soprattutt­o se confrontat­i con i 23 milioni che la Roma dovrà dare al Sassuolo per il pupillo di Di Francesco. La stanchezza di Dzeko e la papera di Manolas sul 2-0 hanno fatto il resto.

La partita, però, si era già messa male, con l’ennesimo gol preso su azione da calcio piazzato (Benassi al 7’). La gara contro la Fiorentina era il classico trappolone tra le due gare di Champions contro il Barcellona, ma questo lo sapevano tutti. Tenere fuori Kolarov e De Rossi è stato un errore pagato a caro prezzo. Era il Barcellona, dopo l’1-4 dell’andata, la gara in cui risparmiar­li in vista del derby del 15 aprile, che ora assume la fattezze di uno spareggio per la Champions. Solo dopo Torino-inter e Udinese-lazio di oggi si capirà la vera portata dello scivolone gialloross­o.

La Fiorentina è stata più brillante sul piano atletico e Pioli reattivo quando, di fronte al 4-2-4 della disperazio­ne romanista, ha risposto con un 5-4-1 che ha chiuso i varchi. I viola possono essere la sorpresa di questo finale di stagione, in cui stanno onorando il ricordo di capitan Astori.

Molti tifosi gialloross­i si chiedono come sia possibile avere una Roma dottor Jekyll

Capitan Astori I viola sono la sorpresa di questo finale in cui stanno onorando il ricordo di Astori

in Coppa e mister Hyde in campionato. Una risposta può essere che la squadra se la cava bene quando l’avversario impone il suo gioco ma lascia spazi e va male quando deve costruire. Manca un regista e il 4-3-3 di Di Francesco è spesso privo di fantasia.

Quella che la Fiorentina ha ritrovato in Saponara. A Roma, invece, si è fatto passare Schick per un problema senza soluzione. Può essere, ma ieri si è rivisto a sprazzi il giocatore che aveva impression­ato nella Samp: entrato nella ripresa ha prodotto un assist sprecato da Nainggolan e una traversa colpita con un bel guizzo di testa. Il vero quesito è, semmai, che questa squadra, rispetto al campionato scorso, ha 11 punti in meno e le mancano 19 gol segnati.

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(Ansa) Raddoppio Giovanni Simeone, 22 anni, prima stagione in viola

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