L’inter sa cosa vuole Il terzo posto e il riscatto di Icardi
MILANO Ha trovato la medicina per curare corpo, mente e anima. Dopo aver rischiato di perdersi come nelle stagioni più cupe, l’inter è uscita fortificata dall’inverno e con una convinzione. «Non cadremo più negli errori del passato, non c’è più paura di ammalarsi», garantisce il dottor Spalletti. Negli ultimi due anni il morbo si è presentato sempre all’inizio del girone di ritorno, per fiaccare l’inter in primavera e frantumarla poi.
Trovato il rimedio e le certezze per affrontare la volata Champions, l’allenatore fa strada alla speranza, scansa ostacoli e oppositori e punta dritto al terzo posto, dopo l’inaspettata e gradita vittoria della Fiorentina a Roma. «Dobbiamo avere la forza di riuscire a metter da parte chiunque voglia mettersi in mezzo». Insomma toglietevi: l’inter viaggia di fretta, senza timore.
Neppure di un Torino zeppo di ex avvelenati e riposizionato in alto dai successi con Cagliari e Crotone. Stanno bene i granata, scoppia di salute l’inter che ha chiuso la difesa a doppia mandata, imbattuta da cinque giornate e 481 minuti. Ma poi in un match così, le insidie vengono fuori dappertutto. Dal Gallo Belotti che s’è destato dal sonno e ha cantato con una tripletta nell’ultima apparizione. Uno stimolo in più è la sfida con Icardi, autore di una quaterna nell’ultima trasferta vera con la Samp, ma chiamato a riscattare gli erroracci del derby. Sarà un crash test per la difesa nerazzurra. «Belotti ha la stoffa del bomber, del campione, pure Iago Falque lo conosco bene e Ljajic lo ricordano tutti in nerazzurro». Un attacco di qualità, contro la terza miglior difesa del campionato.
Ma Torino è anche Walter Mazzarri, alla prima da ex contro l’inter. Un amore immaturo, durato poco più di una stagione e chiuso con un esonero traumatico per il tecnico granata. La ferita è aperta e brucia ancora. Si inserisce in quel lungo viaggio nel deserto delle soddisfazioni nerazzurre che potrebbe finalmente volgere al termine per l’inter, decisa a tornare in Champions dopo sei stagioni di assenza.
Così Spalletti pigia sull’acceleratore dell’entusiasmo. «Siamo una squadra totale, nelle potenzialità e nell’ambizione. La differenza per battere le avversarie per la Champions la fanno la mentalità e soprattutto l’entusiasmo». Due doti che oggi non mancano ai nerazzurri. Spalletti ha trovato l’evoluzione migliore dell’inter, l’ha cambiata arretrando Brozovic e portando Rafinha alle spalle di Icardi. Cerca però i gol dei centrocampisti: Gagliardini, Rafinha e Candreva sono ancora a quota zero, Brozovic appena a tre. Per la quinta volta di fila proporrà la stessa formazione (sempre che Miranda recuperi davvero), ma oggi la vittoria può valere doppio. Terrebbe la Lazio a distanza e, soprattutto, permetterebbe di scavalcare la Roma e riprendersi dopo due mesi il terzo posto. Con vista Champions League.