Corriere della Sera

Gattuso già disegna il Milan del futuro «Niente rivoluzion­i»

- Arianna Ravelli

MILANO Con la firma in tasca del contratto rinnovato e una scadenza spostata al 2021, Rino Gattuso ha tolto di mezzo un argomento dalle conferenze stampe, può parlare di futuro con più certezze, ma non ha cambiato granché di stato d’animo: la serenità non abita qui. «Sono ancora più incazzoso di prima — anticipa l’allenatore —, ho più voglia e sento più pressione perché so che possiamo migliorare. Poi nel calcio basta sbagliare due partite e mi ritrovo fuori da Milanello con la borsa in mano».

Il posto al sole della Champions è volato via («Ma finché non siamo condannati ci proviamo»), e Gattuso è un tipo sufficient­emente pragmatico per aver già inquadrato i nuovi obiettivi: «Prima di tutto cerchiamo di non perdere l’europa League, la Fiorentina continua a correre. Poi ci sarà una finale di Coppa Italia. Altroché poche motivazion­i, dobbiamo giocarle tutte col coltello tra i denti».

Per la verità, quando si sente la parola Sassuolo dalle parti di Milanello l’attenzione dovrebbe scattare in automatico: non sono mai state sfide banali, queste, dal 4-3 che ha determinat­o l’esonero di Allegri, al debutto di Donnarumma in serie A, alle polemiche per il rigore segnato da Bacca con il doppio tocco, il tutto dentro partite con caterve di gol, basti pensare che nei nove precedenti si sono segnate 16 reti, senza mai che uscisse il pari (5 a 4 le vittorie per il Milan). Ma le cose oggi appaiono profondame­nte cambiate: intanto i rossoneri non hanno subito gol in cinque delle ultime sette di campionato, mentre continuano a fare molta fatica a segnare, e il centravant­i è sempre il dubbio che Gattuso si porta dietro fino all’ultimo, questa volta con il ballottagg­io tra André Silva e Cutrone. D’altra parte, il Sassuolo viene da una vittoria e tre pareggi per 1-1, compreso quello contro il Napoli che forse ha deciso lo scudetto e quanto ai gol non è certo una macchina da guerra (20 reti in 30 giornate). Gattuso pensa di riproporre il solito blocco, con la sola variabile Abate, compresi Calhanoglu e Bonaventur­a apparso appannato: «Ma più sento criticare i miei, più insisto nel farli giocare».

Il rapporto con il gruppo che lo ha portato fin qui è di ferro (Rino difende tutti, da Suso «Non ha mai percorso così tanti km» a Donnarumma, «Ci ha abituato bene»), ma la firma del suo rinnovo dà il via alla pianificaz­ione della prossima stagione: «Si comincia a parlare di mercato, ma ora i 25 giocatori che ho sono i migliori. Sta alla società fare qualcosa per migliorare la squadra, ma non ci si aspetti una rivoluzion­e. Abbiamo una buona base». L’identikit dei prossimi arrivi è chiaro (e non si discosta molto da quello tracciato da Bonucci): giocatori di esperienza che abbiano anche personalit­à. «Prima devono saper giocare a pallone, ma sì la personalit­à e l’esperienza agevolano il lavoro».

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(Photoviews) Ballottagg­io Cutrone e Silva: si giocano un posto da titolare, favorito il portoghese

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