Dai farmaci molte delusioni Ora più rigore nelle approvazioni
Per dimagrire davvero e soprattutto una volta per tutte serve un approccio individualizzato, che tenga conto di molte variabili.
Perché il farmaco anti-obesità che per magia elimina tutti i chili di troppo non c’è e forse mai ci sarà.
Anzi, la storia dei medicinali brucia-ciccia è stata a dir poco travagliata: la sibutramina è stata a più riprese sospesa dal commercio (e oggi non è più autorizzata) per i suoi effetti collaterali cardiovascolari, l’anoressizzante rimonabant è stato ritirato per i gravi rischi psichiatrici a cui esponeva i pazienti, compreso un incremento della probabilità di suicidio.
«Oggi le agenzie regolatorie sono molto più severe e approvano un prodotto antiobesità solo se il rapporto fra sicurezza ed efficacia è buono — osserva Paolo Sbraccia del Centro per la Cura dell’obesità del Policlinico Tor Vergata di Roma —. I farmaci ora disponibili (orlistat e un’asso- ciazione fra naltrexone e bupropione, ndr) sono utilizzati poco perché sono costosi e non vengono rimborsati: trattandosi di prodotti da assumere cronicamente, sono pochi i pazienti per cui si scelgono. C’è però la prospettiva che arrivino nuovi principi attivi, in un prossimo futuro».
Al momento anche alcuni farmaci per i diabetici (per esempio liraglutide, analogo dell’ormone GLP-1 che regola la produzione di insulina) si stanno rivelando d’aiuto nel controllo del peso e possono essere impiegati in casi selezionati.
Risultati negativi Gli effetti collaterali per ora hanno quasi sempre superato gli eventuali benefici