Lo strano caso del canale «20»: un evento può lanciare una rete
U n piccolo terremoto è avvenuto, martedì scorso, negli usuali equilibri di forza fra le reti: con un’operazione di lancio inedita e dal sicuro impatto, ha fatto il suo esordio sui teleschermi nazionali il canale «20» di Mediaset, che, grazie alla diretta della partita di Champions Juventus – Real Madrid, ha raccolto gli ascolti più ampi della serata (6.569.000 spettatori medi, 23,4% di share), pur senza «cannibalizzare» la platea (per due terzi al femminile) dell’isola dei famosi su Canale 5. Sembra iniziare così una nuova fase nella strategia di Mediaset, segnata dal ritorno forte sul «core business» della tv gratuita finanziata dalla pubblicità, anche in seguito all’accordo siglato con Sky che pare preludere a un progressivo disimpegno dalla pay. Curioso (ma senz’altro sensato) il fatto che un evento tipicamente premium come il calcio in diretta venga utilizzato per lanciare, e far conoscere rapidamente a tutti, il nuovo canale.
Che, per altro, avrà poi una vita tutta diversa, centrata su prodotti scripted (film, serie tv), provando a seguire i modelli virtuosi di Rai 4 (la prima a segnare la strada, ai tempi di un Carlo Freccero non ancora obnubilato dalla politica) e, poi, di TV8, la finestra free di Sky. Punta infatti su un pubblico giovane e giovane-adulto «20», proponendo serie tv in prima visione sia in prime time (per esempio The Sinner) che in seconda serata (The Girlfriend Experience, prima assoluta a firma Steven Soderbergh), e film, spesso catapultati direttamente dalla pay.
La partenza — eccezion fatta per la partita, che costituiva un traino prevedibile — è stata piuttosto positiva: mercoledì il film Blood Father ha toccato il 2,2% di share (610.000 spettatori), giovedì sera, il reboot di Godzilla ha raccolto 400 mila spettatori, l’1,6% di share. (a.g.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni,
elaborazione Geca Italia su dati Auditel