Corriere della Sera

Nelle «Buone Notizie»: un borgo del Senese rinato grazie alle vigne

Andrea, dalla Sardegna a Los Angeles: parteciper­à a un festival

- Di Giusi Fasano

Del bambino bellissimo che era non è rimasto nulla. I suoi dolci occhi chiari sono affossati in due conche scure, le sue labbra sono quasi nere, la faccia è cadaverica, l’espression­e diabolica. Andrea Arru è diventato così mostruoso da far spavento. «Davvero demoniaco. Fantastico» commenta orgoglioso suo padre Roberto.

Chiariamo subito: Andrea, 11 anni ancora da compiere e diventato famoso per la sua bellezza, si è tramutato in bruttissim­o per necessità. Perché il regista sassarese Alfredo Moreno l’ha scelto come protagonis­ta di «Resurrecti­on. Oltre i confini del male», ultimo episodio di una trilogia horror girata in gran parte a Villa Pozzo, una casa liberty abbandonat­a (a Sassari) di proprietà della Regione Sardegna e non distante da Ploaghe, il paese in cui vive la famiglia Arru.

Lui, il bimbo che Armani scelse due anni fa per la campagna pubblicita­ria della sua linea junior, che Gianfranco Ferré volle per le sfilate di Pitti Bimbo e che posò davanti alla macchina fotografic­a di Oliviero Toscani, adesso è diventato il demone di quella vecchia casa dai muri scrostati e dalle porte cigolanti. Il film sarà pronto a dicembre e a gennaio del 2019 l’andrea orribile, diciamo così, volerà Oltreocean­o: destinazio­ne il film festival di Los Angeles che pochi mesi fa ha assegnato il primo premio all’episodio numero uno della trilogia di Moreno. «A quella proiezione ci saremo anche noi» annuncia il padre che, ovviamente, spera in un primo premio anche stavolta ma premette che «per carità, per noi va bene anche nessun premio. Andrea ha vissuto tutto questo come un gioco, si è divertito, ha fatto un’esperienza bella e nuova e tanto ci basta».

Va da sé che, come sempre, quando va a Roma per i casting o quando è occupato a fare il testimonia­l di qualcosa, Andrea non perde quasi mai giorni di scuola (è in quinta elementare). Si fissano apappassio­nato Moda Andrea Arru, 10 anni, baby modello per Armani puntamenti di sabato o domenica oppure, com’è successo per Resurrecti­on, si concentra il lavoro da fare nel minor arco di tempo possibile.

Nel film horror le scene sono state girate all’alba: sul set alle 5.15 per avere la luce giusta e mai una volta che Andrea si sia lamentato per la levataccia. Di quel tipo di film lui è Sul set

● Andrea Arru, il bambino di Ploaghe (Sassari), ha posato come modello per una campagna di Armani ● Ora è protagonis­ta di una trilogia horror girata in Sardegna: la fiction verrà trasmessa in Italia e anche negli Stati Uniti da quand’era piccolissi­mo. Li guardava con sua madre che sdrammatiz­zava davanti alle scene più dure. «Già non aveva paura prima ma adesso che ne ha girato uno sono certo che non avrà più nemmeno un po’ di tensione davanti a un film horror» scommette il padre. L’ha detto anche Andrea: «Penserò ogni volta a quanto ci avranno messo con il trucco!».

Nella storia nera di Villa Pozzo l’ex bellissimo della campagna Armani interpreta un bambino morto in circostanz­e tragiche e diventato presenza demoniaca della casa. Quel bimbo appare in sogno a una ragazza che decide di indagare sulla sua identità e sulla sua vita e, come in ogni film horror che si rispetti, seguono scene con dettagli... da brivido. Dopo l’ultimo minuto di riprese Andrea ha pianto. «Non c’entra con le scene che abbiamo girato. Mi dispiace solo che sia finita» ha spiegato ai ragazzi della troupe preoccupat­i. Fine. Era l’ora di tornare alla vita di tutti i giorni. Quella da bellissimo.

Nessuna paura

«Ogni volta che vedrò scene terrifican­ti penserò al tempo impiegato per il trucco»

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