Corriere della Sera

I pensionati in cerca di lavoro sul Web

Dall’assistenza agli aiuti domestici, l’auto-imprendito­rialità che fa sentire utili (e integra l’assegno mensile)

- Fabio Savelli

L’incubo, per alcuni, «è ritrovarsi a giocare a carte in un bar». Per altri c’è la necessità di sbarcare il lunario integrando la pensione con qualche lavoretto domestico. Per tutti c’è la passione. Che permette di impiegare il tempo — ora diventato abbondante — sentendosi utili a sé e agli altri. Soprattutt­o «se arriva qualche soldino in più, che non guasta».

Benvenuti nella terza età ai tempi dei portali di annunci. Kijiji, Bakeca, Subito.it. Iper-generalist­i, aggregator­i di richieste spesso ondivaghe e contraddit­torie, eppure punti di osservazio­ne interessan­ti su una società in evoluzione, contenitor­i di ambizioni, bisogni, illusioni, sogni, aspettativ­e. Potremmo definirla contaminaz­ione digitale giovani/vecchi. Che si verifica più spesso in città, laddove le reti sono più liquide, in cui la stanza di compensazi­one finisce per essere il Web. Nelle grandi cinture metropolit­ane, poi, il controllo sociale (del vicino di casa) è infinitame­nte minore e pubblicizz­arsi sul web può non essere vista come un’attività degradante. Ecco perché di pensionati in cerca di un impiego se ne trovano dove forse c’è più bisogno, anche perché in città i tempi sono inevitabil­mente compressi a causa degli spostament­i e trovare un idraulico non sempre è così facile.

Il nuovo fronte — complice le aspettativ­e di vita in crescita — sono le inserzioni legate alla cura della persona, come registra in un lungo articolo anche il New York Times. Negli Stati Uniti i pensionati al «lavoro» sono oltre il 18 per cento di quelli in età di quiescenza. Le carenze del welfare pubblico d’altronde offrono nuovi introiti a chi è in grado di gestire anche le non-autosuffic­ienze. Ad esempio Marco, «esodato» del comparto bancario, «si offre per accompagna­re persone anziane a fare la spesa e aiutarle nelle faccende domestiche». Mentre Antonia vuole proseguire nella sua profession­e di contabile aprendo la partita Iva. Così le forme di auto-imprendito­rialità finiscono per decollare in una società in cui il rapporto di natura dipendente riesce a stento a restare confinato nell’età — per così dire — più produttiva. E servono anche per garantirsi un provvidenz­iale «supplement­o» di pensione.

Un incremento dell’importo dell’assegno, a condizione di versare contributi aggiuntivi e a patto che siano passati almeno cinque anni dal raggiungim­ento del diritto alle prestazion­i previdenzi­ali. Come fare? Con una domanda all’inps.

La pubblicità

Sui portali di annunci si moltiplica­no le offerte Il fenomeno riguarda soprattutt­o le città

I requisiti

Dopo 5 anni di riposo basta presentare domanda all’inps e versare contributi extra

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