I pensionati in cerca di lavoro sul Web
Dall’assistenza agli aiuti domestici, l’auto-imprenditorialità che fa sentire utili (e integra l’assegno mensile)
L’incubo, per alcuni, «è ritrovarsi a giocare a carte in un bar». Per altri c’è la necessità di sbarcare il lunario integrando la pensione con qualche lavoretto domestico. Per tutti c’è la passione. Che permette di impiegare il tempo — ora diventato abbondante — sentendosi utili a sé e agli altri. Soprattutto «se arriva qualche soldino in più, che non guasta».
Benvenuti nella terza età ai tempi dei portali di annunci. Kijiji, Bakeca, Subito.it. Iper-generalisti, aggregatori di richieste spesso ondivaghe e contraddittorie, eppure punti di osservazione interessanti su una società in evoluzione, contenitori di ambizioni, bisogni, illusioni, sogni, aspettative. Potremmo definirla contaminazione digitale giovani/vecchi. Che si verifica più spesso in città, laddove le reti sono più liquide, in cui la stanza di compensazione finisce per essere il Web. Nelle grandi cinture metropolitane, poi, il controllo sociale (del vicino di casa) è infinitamente minore e pubblicizzarsi sul web può non essere vista come un’attività degradante. Ecco perché di pensionati in cerca di un impiego se ne trovano dove forse c’è più bisogno, anche perché in città i tempi sono inevitabilmente compressi a causa degli spostamenti e trovare un idraulico non sempre è così facile.
Il nuovo fronte — complice le aspettative di vita in crescita — sono le inserzioni legate alla cura della persona, come registra in un lungo articolo anche il New York Times. Negli Stati Uniti i pensionati al «lavoro» sono oltre il 18 per cento di quelli in età di quiescenza. Le carenze del welfare pubblico d’altronde offrono nuovi introiti a chi è in grado di gestire anche le non-autosufficienze. Ad esempio Marco, «esodato» del comparto bancario, «si offre per accompagnare persone anziane a fare la spesa e aiutarle nelle faccende domestiche». Mentre Antonia vuole proseguire nella sua professione di contabile aprendo la partita Iva. Così le forme di auto-imprenditorialità finiscono per decollare in una società in cui il rapporto di natura dipendente riesce a stento a restare confinato nell’età — per così dire — più produttiva. E servono anche per garantirsi un provvidenziale «supplemento» di pensione.
Un incremento dell’importo dell’assegno, a condizione di versare contributi aggiuntivi e a patto che siano passati almeno cinque anni dal raggiungimento del diritto alle prestazioni previdenziali. Come fare? Con una domanda all’inps.
La pubblicità
Sui portali di annunci si moltiplicano le offerte Il fenomeno riguarda soprattutto le città
I requisiti
Dopo 5 anni di riposo basta presentare domanda all’inps e versare contributi extra