Corriere della Sera

INTERVENTI E REPLICHE

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Il sistema sanitario in Svizzera

Scrivo in merito alla lettera «Sanità in Svizzera» (Corriere, 4 aprile). La figlia dell’autrice della mail, se residente in Svizzera da 2 anni e iscritta all’aire, è per forza con un permesso svizzero per stranieri di tipo «B». Esso vale 5 anni, e non va rinnovato ogni 3 mesi. Trascorsi i 5 anni, può essere rinnovato per ulteriori 5 anni, o si può fare domanda per un permesso di tipo «C» che sarà poi indetermin­ato (con controlli per verificare se permangono i requisiti). In Svizzera il sistema sanitario è privatizza­to e ci si deve assicurare. L’assicurazi­one è valida per un anno. Le franchigie vanno da 300 a 2.500 franchi svizzeri: fino a quegli importi le spese sono a carico dell’assicurato/paziente. Se si supera quella cifra, l’assicurazi­one contribuis­ce con il 90% a ogni ulteriore spesa medico-sanitaria (ci sono eccezioni per ricoveri in camere private e particolar­ità simili, rischi in ogni caso assicurabi­li con contratti complement­ari). Chiarament­e, più la franchigia è bassa più il premio mensile dell’assicurazi­one è oneroso.

Carlo Alberto Massa, Lugano

Età pensionabi­le: il trattament­o per i dipendenti pubblici

Sul Corriere del 4 aprile una lettrice protesta per un presunto trattament­o sfavorevol­e per le lavoratric­i private rispetto a quelle pubbliche riguardo all’età pensionabi­le. È una «fake news», una falsità. L’età per la pensione di vecchiaia delle dipendenti pubbliche è stata equiparata a quella dei dipendenti pubblici dal D.L. 78/2009, aumentando­la di 5 anni in un passo solo, rendendola molto più sfavorevol­e di quella delle lavoratric­i private che è stata aumentata di un anno per volta a partire dal 2012, raggiungen­do l’equiparazi­one con gli uomini nel 2018. Particolar­e curioso: l’equiparazi­one dell’età pensionabi­le dei dipendenti pubblici è dovuta a una sentenza della Corte di giustizia della Comunità europea del 2008: asserì che con la normativa in forza della quale i dipendenti pubblici avevano diritto a percepire la pensione di vecchiaia a età diverse se uomini o donne, l’italia era venuta meno agli obblighi di eguaglianz­a. Clara Troncon, Milano

Quel contratto di Vodafone

Con riferiment­o alla lettera del signor Raffaele Villa («Il contratto. L’azienda telefonica si disinteres­sa, Corriere del 29 marzo), ci scusiamo con il cliente per i disagi subiti a causa di un errore di gestione da parte di Vodafone. Abbiamo provveduto alla chiusura senza costi del servizio e al rimborso dell’importo erroneamen­te addebitato, pari a 2,45 euro. La richiesta di disattivaz­ione con copia della denuncia è necessaria per accertare eventuali frodi e procedere di conseguenz­a alla disattivaz­ione della linea e ai relativi rimborsi. Ufficio stampa Vodafone

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