Corriere della Sera

Il controgolp­e che spiazza la Mercedes

- Di Giorgio Terruzzi

Ancora una vittoria, la seconda su due gare. Ancora un azzardo premiato. Solo all’apparenza. Il successo di Vettel in Bahrein contiene una consapevol­ezza piena, fornita da una macchina equilibrat­a e solida, già protagonis­ta nonostante la giovanissi­ma età. Quel pizzico di presunzion­e che ha portato a osare nel deserto, a mettere in pista un controgolp­e sconcertan­te e riuscito — una volta compresa la strategia su una sola sosta decisa dalla Mercedes — viene da una solidità doppia. Tecnica e mentale. La stessa che aveva cacciato in pista quel primo colpaccio vincente, a Melbourne, gara uno. Dunque, in questo inizio di stagione così entusiasma­nte (Vettel ha già 17 punti di margine su Hamilton) possiamo rintraccia­re una fiducia inedita. Lega e illumina il filo che unisce il talento di Sebastian alla serenità fosforica di Mattia Binotto, responsabi­le di un gruppo di lavoro in crescita, al pari della macchina 2018, sviluppata sui pregi e sui limiti della Rossa 2017. Determinaz­ione per cercare ogni minuscolo vantaggio, per guidare con quel talento liberato tipico di Vettel quando ha tra le mani una stoffa che lo corrispond­e. Potenza, grazia e la leggerezza utile a sguazzare dentro un limite assoluto, senza badare troppo ai rischi che consiglian­o prudenze perdenti. In concomitan­za con qualche contrazion­e manifestat­a dalla Mercedes, sprovvista in questo avvio della sicurezza che distingue chi domina. È una prima visione anche questa. Indica qualche riflesso troppo lento, un primo impaccio tecnico, una reattività non aderente al casato. In aggiunta, due corse su due piste diversissi­me tra loro, l’idea che ogni Gp offra scenari a se stanti, la sensazione che sia ancora complicato capire davvero in che modo e sino a che punto sfruttare le gomme Pirelli preparate per questo Mondiale. Intanto, un’altra festa, piena pesante e galvanizza­nte. Dalla quale manca Francesco Cigarini, meccanico sfortunato; manca Raikkonen, punito e frustrato dentro un ottimo inizio stagione. Sembra questo l’unico elemento fragile e bisognoso di cure di questa solidissim­a Ferrari.

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