La Lazio non sbaglia e vola verso il derby che vale la Champions
Rimonta sull’udinese: Roma agganciata al terzo posto
La Roma cade, l’inter anche. La Lazio no: la macchina da gol guidata da Immobile passa in rimonta a Udine, scavalca i nerazzurri e raggiunge i giallorossi, con i quali si confronterà domenica sera nel derby. Una domenica trionfale per Inzaghi nella corsa alla Champions, insomma, benché l’esibizione non sia stata straordinaria, forse pure per la fatica di giovedì in Europa League. Con un attacco così, però, si può rimediare a qualsiasi scadimento di forma: la Lazio è ancora la squadra che ha segnato di più in A con 75 reti e ha già stabilito il record di gol in un campionato nella storia biancoceleste (e restano ancora sette partite).
E pensare che in avvio l’udinese sembrava poter approfittare della stanchezza laziale, chiudendo l’incredibile serie di otto sconfitte consecutive che rischia di farla addirittura risucchiare nella lotta per la salvezza (sabato andrà a Cagliari: in caso di nuovo k.o. la terz’ultima potrebbe paurosamente avvicinarsi). I friulani — in campo con undici maglie differenti per questioni di marketing — fino alla metà del primo tempo hanno messo in crisi la difesa della Lazio, soprattutto grazie alla velocità di Lasagna. Il quale, al 13’, ha anticipato di testa Bastos e battuto Strakosha. Tutta la tecnica messa in campo da Inzaghi, per la prima volta con Luis Alberto, Milinkovic-savic e Felipe Anderson assieme, all’inizio serve a nulla.
Tra le qualità di questa Lazio, però, c’è la capacità di reagire. Se n’è accorto giovedì il Salisburgo, affossato nel finale dopo avere pareggiato due volte; stavolta ne fa le spese l’udinese, ribaltata in 11’. La Lazio pareggia (26’) con un gol contestato per un intervento — in effetti dubbio — di Marusic su Jankto sulla trequarti biancoceleste: l’azione del pareggio nasce da lì e gode della fortuna di vedere trasformato un tiro sbagliato di Lulic in assist, che Immobile sfrutta (è il gol numero 38 della sua pazzesca stagione). Poi (37’) il capocannoniere manda in porta Luis Alberto, la cui rete è agevolata da un errore di Bizzarri.
L’udinese dà la sensazione di essere molle, non ha ferocia né cattiveria, caratteristiche utilissime in una situazione di emergenza come questa (non è un caso che non prenda nemmeno un’ammonizione). Così nella ripresa non costruisce praticamente nulla, salvo un colpo di testa di Jankto che sfiora il palo allo scadere. Resta, a Oddo e ai friulani, l’applauso di quei fantastici tifosi che continuano a stare dalla loro parte, alla faccia delle otto sconfitte di fila. Servono anche punti, però.