Corriere della Sera

E salva il Napoli e il campionato

Gli azzurri ribaltano il Chievo nel finale e si riportano a 4 punti dalla Juventus

- Napoli Chievo 2 1 Monica Scozzafava

NAPOLI Diawara non è Dybala, ma è suo il gol vittoria del Napoli sul Chievo nell’ultimo minuto di recupero. Ed è un gol alla Dybala. La parabola perfetta nell’unico varco possibile in una selva di maglie gialloblù ha lo stesso peso specifico di quella con cui l’argentino, cinque partite fa, ammutolì la Lazio. La Juve segnò il sorpasso in classifica, il Napoli ieri ha tenuto aperto il campionato, passando nel giro di cinque minuti dalla sconfitta alla vittoria, mentre la squadra di Maran già pregustava l’impresa.

Nel duello punto a punto con la capolista, distante 4 lunghezze e non più 7, il bottino

Sarri ringrazia Mertens sbaglia un rigore, Milik entra e pareggia, Sarri ringrazia il pubblico

pieno guadagnato in rimonta, regala alla squadra di Sarri un valore mentale fondamenta­le. Diawara diventa l’eroe di una giornata storta, in cui il destino, e non l’allenatore, ha scelto che fosse in campo dal primo minuto. Non accadeva da ottobre dello scorso anno, ma la squalifica di Jorginho è stata evidenteme­nte una buona stella caduta sull’erba del San Paolo nel pomeriggio in cui il tridente dei piccoli fa fatica e ci pensa Milik a spaccare la partita. Mertens, il centravant­i dei miracoli sarriani, resta 70 minuti ad aspettare una palla che non gli arriva, si procura un rigore sullo 0-0 e lo sbaglia. E dunque, il polacco. È il centravant­i di ruolo, recuperato dopo il secondo, grave infortunio al ginocchio, pronti via, al suo ingresso, a ristabilir­e la parità con il Chievo.

Forze fresche, viene facile da dire. Quelle che Sarri fa fatica a utilizzare, ma è soprattutt­o la forza del cuore a imprimere la svolta. In un giro di orologio oltre 45 mila spettatori dondolano sull’altalena degli umori e dai fischi si passa ai cori e ai canti. Alla fine è un tripudio di applausi e corse sotto la curva, l’unico a sfilarsi è Lorenzo Insigne, ripetutame­nte preso di mira dal pubblico, che reagisce zittendo i contestato­ri e guadagna lo spogliatoi­o. «Ce l’aveva con se stesso», minimizzer­à poi Sarri.

L’episodio passa in secondo piano rispetto a una vittoria su cui San Gennaro ha messo il suo personale sigillo. Una vittoria che tiene aperto il campionato, vive le speranze di raggiunger­e la Juve. Il Chievo di Maran si era ben sistemato nella propria area, nell’unico modo possibile per arginare il Napoli, squadra che anche quando gioca sotto ritmo, detiene il record di possesso palla e di tiri nello specchio della porta. In ripartenza, grazie a un pasticcio difensivo della coppia Koulibaly-rui, aveva trovato il gol con Stepinski, salvo poi farsi travolgere nel finale dalla furia dei partenopei.

I due eroi azzurri sorridono e adesso probabilme­nte reclameran­no spazio. «Ho trascorso i mesi più duri della mia carriera» spiega Milik; «Chiedete al mister perché non gioco» polemizza Diawara.

Sarri elogia il suo pubblico e si porta avanti: «Bravi a sostenerci, emotivamen­te non li lascerò mai». Il futuro è a un passo. Ma lui: «Per ora non ci penso, ma potrebbe essere che sia De Laurentiis a decidere di lasciarmi».

Sorride, finalmente. Sorpasso Calcio d’angolo di Callejon, il pallone arriva a Diawara che fa partire un destro a giro precisissi­mo: è la rete del 2-1 per il Napoli, in pieno recupero. Prima rete stagionale del guineano (Reuters)

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