Corriere della Sera

Doppia Range

La regina delle 4x4 ha due motori: elettrico e a benzina

- Roberto Bruciamont­i

BLENHEIM (INGHILTERR­A) Mercoledì 17 giugno 1970: la Rover presenta in Cornovagli­a la Range. Una fuoristrad­a diversa dalle altre, perché riesce a conciliare (elevate) prestazion­i e (estremo) comfort. Un’idea che entrerà nella storia. Peccato che in Italia nessuno se ne accorga: in quello stesso giorno, allo stadio Atzeca di Città del Messico, si gioca Italia-germania, semifinale dei Mondiali di calcio, e la partita — «storica» anche questa — finirà 4 a 3 per gli azzurri di Ferruccio Valcareggi. Alla Range Rover PHEV dovrebbe andare diversamen­te.

Quella appena presentata dal marchio quintessen­za dell’offroad british (nonostante che da un decennio sia di proprietà del colosso indiano Tata Motors) è una fuoristrad­a ibrida plug in. La sigla sta, appunto, per Plug-in Hybrid Electric Vehicle. E questa volta sarà dura metterla in ombra. Perché tra le caratteris­tiche di questa novità ce n’è una che fa scalpore: la capacità di superare a guado fiumi e torrenti profondi fino 90 centimetri. Alla faccia delle (sacrosante) raccomanda­zioni di non immergersi con apparecchi­ature elettriche attive...

Anche la batteria da 13,1 kw agli ioni di litio e il motore elettrico da 85 kw sono anfibi: è una delle tante sfide tecnologic­he vinte dagli ingegneri del marchio. I quali hanno saputo trasportar­e lo schema identitari­o del modello (prestazion­i e comfort al massimo grado) nello scenaspons­e, rio contempora­neo dell’elettrific­azione e della mobilità a basso impatto ambientale. Nel complesso, il sistema della Range Rover PHEV sviluppa 404 cavalli di potenza e 640 Nm di coppia. La velocità massima è di 220 km/h e lo scatto da 0 a 100 orari avviene in 6,8 secondi. Mentre il consumo dichiarato (e omologato secondo le norme NEDC) è di 2,8 litri di benzina ogni 100 chilometri, con emissioni di CO2 pari a 64 grammi/km.

I segreti di un così ridotto utilizzo di carburante sono due: l’efficienza del motore termico (un quattro cilindri sovralimen­tato di due litri, della serie Ingenium) e la tecnologia «predittiva». Cioè? In poche parole: il computer dell’auto, una volta impostato l’itinerario sul navigatore, sulla base delle caratteris­tiche del tracciato stabilisce la migliore strategia per impiegare in modo combinato i motori termico e elettrico. Un aiuto viene anche dalla batteria ricaricabi­le agli ioni di litio da 13,1 kwh (garantita otto anni), che richiede solo due ore e 45 minuti per la ricarica completa con l’apposito caricabatt­eria rapido da 32 A. Occorrono invece sette ore se si collega il cavo a una comune presa di corrente.

Come tutte le Range Rover, l’abitacolo della PHEV è un salotto. Che, in questo caso, s’inoltra nella natura più selvaggia senza rumore e, in parte, a emissioni zero: l’autonomia dichiarata in modalità elettrica è di 51 chilometri.

La trazione è integrale permanente, con gestione affidata al Land Rover Terrain Re- che offre al guidatore la possibilit­à di scegliere tra diversi programmi (strada, eco, neve, fango, sabbia, roccia) per adattarsi al percorso.

Anche il prezzo fa l’effetto di una scossa: si parte da 122.800 euro per la versione «corta» (292 centimetri di passo) in allestimen­to Vogue e si arriva ai 204.900 della SV Autobiogra­phy a passo lungo (312 centimetri). A potersela permettere è giusto chi gioca in Nazionale da titolare...

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Plug-inLa Range Rover PHEV: la sigla sta per Plug-in Hybrid Electric Vehicle. Questa fuoristrad­a può superare corsi d’acqua (come nella foto) alti fino a 90 centimetri
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