Corriere della Sera

Articolo 18, la sintonia tra Movimento e Cgil

Camusso incontra il gruppo in Senato: si sono impegnati a discutere le nostre proposte in Parlamento

- Enrico Marro

ROMA Recuperare i rapporti tra Pd e Cgil non sarà facile, dopo la segreteria Renzi. Lo sa bene il reggente Maurizio Martina che ieri, giorno in cui al Senato si è svolto l’incontro tra i vertici della Cgil e i 5 Stelle, è andato nella sede della Cisl per parlare con la segretaria generale, Annamaria Furlan, e si è premurato di far sapere che vedrà anche le altre parti sociali. Il tutto mentre dalla Cgil osservavan­o che fino a quel momento dal Pd non era arrivata alcuna risposta alla richiesta di incontro che la leader Susanna Camusso ha inviato ai presidenti di Camera e Senato e a tutti i gruppi parlamenta­ri dopo l’insediamen­to del Parlamento. Iniziativa con la quale Camusso ha inteso cogliere al volo il passaggio del primo discorso del presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, che ha promesso di «valorizzar­e» le proposte di legge di iniziativa popolare.

Musica per le orecchie della Cgil, che nella scorsa legislatur­a ha portato in Parlamento, con la spinta di quasi 1,2 milioni di firme, la proposta di Carta dei diritti del lavoro, che mira tra l’altro a reintrodur­re l’articolo 18. Proposta che ora Camusso chiede sia esaminata dal nuovo Parlamento. I primi a rispondere sono stati proprio il presidente della Camera e, a ruota, i 5 Stelle. Ieri, al Senato, l’incontro tra la stessa Camusso, accompagna­ta dalla segretaria confederal­e con la delega al Lavoro, Tania Scacchetti, e una delegazion­e del Movimento guidata dal capogruppo Danilo Toninelli . «C’è un impegno ad affrontare la Carta dei diritti in quanto proposta di iniziativa popolare quando le commission­i parlamenta­ri saranno costituite», ha detto Camusso dopo l’incontro.

Il disegno di legge di iniziativa popolare promosso dalla Cgil propone, tra le altre cose, la reintroduz­ione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (diritto al reintegro nel posto di lavoro nel caso di licenziame­nti senza giusta causa), che è stata anche una delle proposte avanzate dai 5 Stelle durante la campagna elettorale e rilanciata pochi giorni fa dall’economista Pasquale Tridico, indicato dai grillini come ministro del Lavoro, anche se il Movimento vorrebbe ripristina­re il diritto al reintegro solo nelle aziende con più di 15 dipendenti, come era prima della riforma Fornero, e non estenderlo a quelle con più di 5 dipendenti, come invece propone la Cgil.

Cgil che è decisa a incalzare le forze vincitrici delle elezioni. Tanto più che molti degli iscritti al sindacato hanno votato per i 5 Stelle e per la Lega nella speranza di ottenere la realizzazi­one di importanti punti dei loro programmi: dall’abolizione della riforma Fornero sulle pensioni al ritorno appunto all’articolo 18.

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